La penna degli Altri 14/12/2011 09:32
Luis nuovo fa buon brodo. Ma durerà?
Non è un stato un caso. Luis Enrique la partita l'ha preparata così: rinunciando al suo marchio di fabbrica, il 4-3-3 di scuola Barça, per un più spallettiano 4-2-3-1, e in questo modo tenendo i terzini più bassi, proteggendo la difesa, togliendo ossigeno a Pirlo (con Pjanic addirittura), lasciando Totti vicino alla porta e i suoi colleghi Osvaldo e Lamela, più ali che punte, chiamati a ripiegare e ripartire come molle.
In sostanza, Luis Enrique ha pensato prima ad adeguarsi all'avversaria, poi all'identità della sua squadra. Non era mai successo. Per la prima volta in questa stagione si è sentito dire ieri nelle radio «Luis ha fatto l'allenatore e non il fenomeno». Baldini ha gongolato: «Lo avevo detto che non era così talebano». Bene, non resta che chiedersi: durerà? A Napoli l'ardua sentenza.