La penna degli Altri 06/12/2011 09:54

Luis, fiducia a tempo

Al centro del dibattito, però, il futuro dell’asturiano: la società gli concede ancora fiducia, ma a tempo. Saranno decisive le prossime tre partite: quella all’Olimpico con la , lunedì prossimo, e le due in trasferta contro il e il . Prima della sosta di Natale, dunque, si valuterà, sulla base dei risultati ottenuti nelle tre gare in 10 giorni, se continuare con lui o cambiare gestione tecnica, magari promuovendo Alberto . Stamattina a Trigoria l’allenatore vedrà Baldini e , vertice fondamentale per tenere in vita il progetto che rischia di evaporare definitivamente.
 
Thomas DiBenedetto, ieri prima di pranzo, ha riunito i dirigenti giallorossi. Inizialmente l’unico assente era Franco Baldini che, dal fortino di Reggello, ha tenuto i contatti con Luis Enrique, rinchiuso all’Olgiata con la sua famiglia. Il ha raggiunto il centro sportivo solo nel primo pomeriggio per confrontarsi con , colloquio di venti minuti, e per garantire ai presenti che il tecnico che non si sente scaricato dai giocatori e di conseguenza vuole andare avanti. Per Luis Enrique è eloquente la supremazia territoriale (69 per cento) nel primo tempo della gara del Franchi, nonostante l’inferiorità numerica, e sino al 2 a 0 di Gamberini (dati Dsp per As Roma). Il presidente, affiancato dal consigliere Mauro , ha parlato a lungo con l’ad Claudio , in particolare di marketing.
Poi ha voluto conoscere il parere di sulla crisi della Roma. DiBenedetto ha cercato di capire che cosa non va. Ma non è sembrato troppo preoccupato: crede nel lavoro di Baldini e non intende interferire, sapendo che il non ritiene giusto invertire la rotta, scegliendo un tecnico più pragmatico e conservatore. Pure per il presidente l’allenatore è il meno colpevole. Due i motivi: 1) i nuovi giocatori sono arrivati, quasi tutti, a pochi giorni dall’inizio del torneo; 2) al tecnico non è stato chiesto nè di vincere subito e nemmeno di entrare in zona , quindi secondo il bostoniano e la mentalità Usa, le somme vanno tirate solo a fine stagione. Proprio considerate le assenze di calciatori di primo piano come Burdisso, ha comunque incaricato di rafforzare la Roma nella sessione invernale di mercato, cioè a gennaio, avendo avuto in queste ore carta bianca dai suoi tre soci (per primo Pallotta, il partner forte) per ulteriori investimenti. In attesa del sì di , su cui nessuno scommette, sicuri tre colpi: due difensori centrali e un interditore. Il budget stanziato per sistemare la squadra in corsa è più che decente: 10 milioni, ma potrebbero essere anche di più se il ds giallorosso riuscirà a piazzare giocatori che Luis Enrique utilizza poco. La lista dei possibili partenti: Cassetti, Cicinho, Simplicio, Barusso e Okaka. Anche Borriello può andar via, ma il suo discorso è diverso dagli altri: essendo stato pagato 10 milioni, bisogna evitare la minusvalenza. Quindi è probabile la cessione in prestito, magari all’estero: Psg e Zenit si sono già fatti vivi.
 
L’asturiano non chiede che siano tutti sostituiti, perché preferirebbe allenare una rosa più ristretta e al tempo stesso coinvolgere qualche giovane della Primavera, a cominciare da Viviani, ma anche Nego e Verre. E il talentino uruguaiano Nico Lopez. Il club, invece, punta ad abbassare il monte ingaggi. Al più presto incontro con il Parma per il riscatto di (7 milioni, pagamento triennale): la società emiliana vuole Simplicio, Cassetti e Okaka. è intenzionato a prendere i tre rinforzi all’estero. Innanzitutto due centrali difensivi e non più uno. L’unico che piace del campionato italiano è Silvestre: il Palermo, però, non lo vuole cedere. A centrocampo serve un intermedio: il prescelto è Paulinho, 23 anni, mediano del Corinthians, l’alternativa è Fernando, 24 anni, regista del Porto. Quest’ultimo è poco palleggiatore e troppo simile a . Oggi Baldini e chiederanno a Luis Enrique di essere meno rigido e intransigente nella gestione dello spogliatoio, soprattutto nelle scelte. Soprattutto il secondo suggerirà di coinvolgere maggiormente . Che non è un calciatore qualsiasi e che può aiutare più di ogni altro l’asturiano in un periodo così delicato.