La penna degli Altri 17/12/2011 10:34

La scomparsa di Marini Dettina: "Aveva passione e tanto coraggio"



Acquisti, successi, cadute Parecchi i colpi di mercato a segno: da Malatrasi al costoso Sormani, prelevato dal Mantova per 500 milioni, ai due svedesi Bergmarck e Jonsson, per finire con il tedesco Schnellinger. Giacomino Losi, capitano e simbolo di quella squadra, lo ricorda con affetto: «Era già dirigente con Gianni, poi volle la presidenza a tutti i costi, ma era troppo buono per sopravvivere in questo ambiente. Amava la Roma in modo viscerale. Quando vincemmo la Coppa si lasciò andare, felice come un bambino, del resto avevamo battuto il Torino di Rocco. Aveva dilapidato mezzo patrimonio ed i familiari gli fecero causa per interdirlo e lui fu costretto a lasciare. Pensare che era ricchissimo, aveva costruito quasi tutta la nuova Roma che stava sorgendo. Uomo coraggioso, aveva fatto la guerra da paracadutista della Folgore, ma non voleva parlarne. Avrebbe voluto risultati subito, certo non gli giovarono i molti cambi di allenatori». In effetti in tre anni ne cambiò cinque, portando a Roma anche Mirò, unico spagnolo prima dell'avvento di Luis Enrique.