La penna degli Altri 18/12/2011 10:58

Il derby del sud come un romanzo

Sull’etichetta, infatti, c’era scritto se erano stati prodotti e venduti a o nella Capitale! Anche se spesso seguita dal suo tifo, la Roma non ha mai avuto vita facile nella partita giocata in casa degli azzurri, come testimoniano gli 11 campionati di seguito nei quali non vinse mai al San Paolo, rimediando 1 pari e 10 sconfitte, le ultime 8 delle quali consecutive, dal 1971 al 1982. Ad interrompere la serie negativa fu l’1-3 del 10 ottobre 1982 firmato dalle reti di Iorio, Nela e Chierico che per molti sostenitori giallorossi fu il segnale premonitore dello scudetto. E così fu, con la Roma di Viola e Liedholm che alla fine di quel campionato divenne Campione d’Italia per la seconda volta nella sua storia. Il tabù era stato sconfitto e quel -Roma finì con gli insulti dei tifosi azzurri al loro presidente Ferlaino, che di lì a poco avrebbero invece osannato per l’acquisto di Maradona. L’uomo degli anni d’oro del , nei quali, però, la Roma perse solo una volta al San Paolo, conquistando poi 4 pareggi e 2 vittorie, compresa quella per 2-1 del 16 dicembre 1984, il giorno dell’ultima partita di Falçao in giallorosso. Il brasiliano aprì le marcature e in quel momento nessuno poteva pensare che si stava chiudendo un’epoca per colpa di quel ginocchio che poco dopo lo avrebbe costretto a chiedere il cambio e presto lo avrebbe portato alla rescissione del contratto con la Roma. Quella, dunque, fu l’unica occasione in cui il romanista Falçao e il napoletano Maradona si affrontarono viso a viso nel «derby del sud». Un vero e proprio passaggio di consegne tra le squadre delle quali erano i leader. Nella seconda metà degli anni ’80, infatti, il prese il posto della Roma nel ruolo di antagonista di , Milan e Inter, conquistando gli unici due scudetti della sua storia.

Poi arrivò il declino degli anni ’90, mentre la Roma si avviava a conoscere un nuovo periodo di grandezza con Franco Sensi, che da presidente la vide triofare a per la prima volta il 17 dicembre 1995: 0-2 con gol dell’ex azzurro Thern e di Marco Delvecchio, alla sua prima rete in giallorosso. E proprio a , il 10 giugno del 2001, la Roma di Sensi e Capello, e Batistuta «rischiò» anche di diventare Campione d’Italia con una giornata di anticipo se la punizione di Pecchia non l’avesse inchiodata sul 2-2 costringendola a rimandare il discorso alla sfida casalinga con il Parma. Poi il retrocesse in B e anche in C1, per tornare in A solo nel 2007 e subire, da allora ad oggi, due sconfitte casalinghe con la Roma: il 2-0 del 9 marzo 2008 con gol di Perrotta e rigore di e il 3-0 del 25 gennaio 2009 con reti di Mexes, Juan e Vucinic