Purtroppo, infatti, ci sarà bisogno di trattare ancora: da una parte i dirigenti giallorossi – pronti a fare uno sforzo che in un primo momento non era stato preventivato – dall'altra il suo agente, Sergio Berti, che non intende fare nessuno sconto alla società e pretende (giustamente, dal suo punto di vista) il massimo per il suo assistito. La prossima settimana dovrebbe esserci un nuovo contatto, e la speranza (soprattutto della società) è che sia decisivo per definire finalmente la questione.

Nel frattempo Daniele sta facendo gli straordinari in mezzo al campo. Domani sera sarà chiamato all'ennesima prova di dedizione totale alla maglia, perché Luis Enrique lo farà giocare al centro della difesa, in un ruolo che non è il suo, contro l'attacco della formazione capolista (con Viviani centrale di centrocampo). C'è il rischio di una brutta figura, ma De Rossi (come Totti) è uno che non ha mai messo il suo interesse davanti a quello della squadra. Non che ieri Luis Enrique non abbia provato a recuperare Cassetti, ma il provino non è andato per il verso giusto e dopo solo mezz'ora il difensore ha dato forfait.  Chi non sarà della partita, ma la guarderà solo in tribuna, è Bojan Krkic. Lo spagnolo in un'intervista a Mediaset è tornato sull'espulsione di Firenze e sul gesto (maglia gettata per terra) che ha fatto infuriare i tifosi giallorossi. «L'ho buttata via in un attimo di rabbia: ero nervoso perché la partita era andata male e perché avrei saltato la Juve».

Del contratto di De Rossi, e non solo di quello, ha parlato a Radio Dee Jay anche l'ex presidente romanista, Rosella Sensi. «Mi auguro che Daniele rimanga. Ne stavamo parlando con lui, poi le vicende societarie hanno un po' rallentato il tutto. Sono certa che rimarrà... Totti è un elemento di continuità, quando gli ho rinnovato il contratto ho solo confermato un campione. Credo di aver lasciato una Roma con dei debiti ma una società sana con un bilancio trasparente, essendo quotata in Borsa. E con giocatori importanti».