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La penna degli Altri 05/12/2011 08:30

E ora chi la difende? Nervi, guai e sconfitte È caos Roma



allo scoperto
La sconfitta di Firenze (settima stagionale su 15 match) sembra essere un punto di svolta stagionale, e a poco serve l'intervento del d.s. che aggiunge: «Le responsabilità non sono tutte di Luis Enrique, anche io ne ho il 50% perché ho scelto i giocatori». Come dire, molti di questi non sono da Roma, o almeno non adatti a questo progetto. La debacle , comunque, ha lasciato segni ancora più preoccupanti in vista della partita contro la . Il reparto più in difficoltà, ovviamente, è la difesa. Dopo gli infortuni di Burdisso e Kjaer, l'allenatore spagnolo — se resisterà alla tempesta — dovrà fare a meno dello squalificato Juan ed è lecito pensare che (a cui è stato riservato dagli ultrà viola un disgustoso coro: «Come il suocero», alludendo alla morte violenta di Massimo Pisnoli) possa essere confermato al centro della linea difensiva al fianco di Heinze, sempre che l'argentino non rimanga vittima della prova tv per la gomitata a Gamberini. Al che l'emergenza sarebbe totale, costringendo il tecnico a ricorrere di nuovo a Cassetti in un ruolo poco gradito. Ma anche a centrocampo la di Gago (infortunio a parte) e il possibile arretramento di priverebbe la squadra contemporaneamente dei due giocatori che finora hanno agito da «volante» davanti alla difesa.



Cambia l'attacco Da questo punto di vista l'infantile espulsione di Bojan (che a sera tweetta: «È stata una dura giornata, ma ora dobbiamo continuare uniti»), sembra assai meno grave, visto che col rientro di Osvaldo, il rilancio di e il pieno recupero di Borriello e le scelte non mancheranno. Di sicuro però il caso legato all'italoargentino — la sua esclusione «esemplare» mal gradita dal gruppo — sembra aver prodotto un effetto opposto a quanto sperato: scarsa reattività e paradossalmente nervi da frustrazione. In fondo il malumore silenzioso di è la spia di qualcosa di più tagliente di una sconfitta. Una cosa è certa: si è passati dal «Mai schiavi del risultato» letto in uno striscione all'Olimpico solo pochi giorni fa, alla certificazione a Firenze della prima vera frattura fra allenatore e tifosi. Ed a questo punto a poco valgono le parole dell'a.d. Claudio nel pre-partita: «Saremo competitivi prima del 2014». La pazienza è finita, perché il futuro è adesso. A cominciare dal rinnovo di , su cui Baldini dice queste parole: «Sono tranquillo, perché ho fatto tutto quello che si doveva fare». E sembra quasi aver tracciato una linea di confine da cui la Roma non si muoverà più. A costo di un Grande Addio.

 

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