La penna degli Altri 14/12/2011 09:26

Buffon «Mi aspettavo il cucchiaio di Totti. Poi l'ho fermato»

Buffon, quest'anno sui rigori ha una buona media.

«Siamo a tre su tre contando quello parato con l'Italia in Polonia, anche se Hamsik ha tirato alto. Ma in fondo chi dice che io non paro rigori ha la memoria corta: fino al 2006 ne ho presi tanti, poi un po' meno ma importanti come quello a Mutu all'Europeo».

Quanti meriti ha il suo Filippi?

«Claudio è molto bravo. Con lui lavoriamo anche sui calci di rigore. Io credo che chiunque abbia l'obbligo di provare a migliorare in tutto».

A cosa ha pensato prima del tiro di ?

«Mi è venuto in mente che Francesco avrebbe potuto fare il cucchiaio, poi ho aspettato fino all'ultimo e mi sono tuffato. Dopo la gara non ho detto nulla a , in fin dei conti mi aveva purgato tante volte lui in passato».

La sua parata è stata decisiva per il risultato: un motivo in più per sorridere?

«Il mio mestiere è parare, sono contento che l'intervento sul tiro di sia servito a guadagnare un punto. Mi spiace per Francesco, che è un amico e magari avrebbe avuto bisogno di un gol in questo momento. Un rigore parato ha sempre un sapore speciale, se poi incide sul risultato e l'avversario è un campione come Francesco, di cui ho una stima immensa, la gioia cresce ulteriormente».

Buffon è di nuovo il numero uno del mondo?

«I complimenti da un lato mi fanno piacere, ma dall'altro mi lasciano perplesso: Buffon è sempre stato Buffon. A volte le cose vanno bene, altre meno bene. Ma per quanto io sia importante, senza i miei compagni non potrei fare nulla».

E' soddisfatto del pareggio dell'Olimpico?

«Credo sia il risultato giusto. Il vantaggio della Roma all'intervallo non rispecchiava l'andamento della gara: il tiro di senza la deviazione sfortunata di Vidal sarebbe andato fuori e da quel momento la ha comandato la partita e creato tante occasioni. Nella ripresa dopo il pareggio di Chiellini hanno giocato bene entrambe le squadre, ci sono state azioni da gol nelle due aree, si poteva vincere o perdere. E prendere un punto in un'atmosfera calda e dopo una battaglia così bella è sempre positivo».

Positivo al punto da fissare un obiettivo prestigioso come lo scudetto o la qualificazione diretta alla ?

«Non mi sbilancio: dopo quattordici gare è ancora presto. L'anno scorso fino a Natale le cose andavano bene, poi ci fu un crollo improvviso e nel giro di un mese ci ritrovammo con pochi punti e tanti problemi». Questa, però, sembra proprio una diversa.