La penna degli Altri 08/12/2011 10:05

Botìa, un gigante al posto di Nico



Perché Botìa è un giocatore di grande prospettiva, lo è stato fin da ragazzino, quando ha cominciato a giocare a pallone nella piccola formazione del CD Beniel per poi entrare a far parte del Real Murcia, la squadra della sua à. Lì Alberto è rimasto per tre stagioni, fino al 2003 quando all’età di 14 anni il lo ritenne adatto ad entrare nella “Masia”, ovvero il settore giovanile del club catalano. Nel quale è cresciuto ed è diventato giocatore di livello assoluto tanto da guadagnarsi la maglia della nazionale spagnola under 21 con la quale ha vinto l’Europeo di categoria la scorsa estate. Ma se con la nazionale si è tolto grandi soddisfazioni, qualche problema in più Botìa l’ha avuto con le squadre di club. In particolare col con il quale ha giocato qualche partita in prima squadra, poi però i campioni d’Europa lo hanno lasciato andare allo Sporting Gijon prima in prestito e poi a titolo definitivo. Anzi proprio la questione legata al giocatore pare aver irrigidito i rapporti tra le due società. Ma questo alla Roma interessa poco. Interessa semmai il fatto che a Gijon Botìa si è affermato con una certa rapidità giocando lo scorso campionato 28 partite e segnando un gol nella vittoria per 2-0 della sua squadra contro il Maiorca.




In questa stagione è già a quota 14 presenze e ora, come detto, la Roma potrebbe tornare alla carica per tentare di prenderlo per mettere una bella toppa al buco creatosi nel mezzo con il crac di Burdisso. Ma non solo, perché il club giallorosso potrebbe puntare su di lui anche per il futuro. D’altronde le qualità per sfondare sembra averle tutte. A partire da in gran fisico: alto 188 centimetri per 80 chili di peso, Botìa viene descritto come praticamente imbattibile nel gioco aereo. E, nonostante la statura, non sono disprezzabili neppure le sue qualità tecniche e la velocità con cui mulina le sue lunghe gambe spesso coperte fin oltre le caviglie da un bendaggio bianco un po’ come quello che portavano sempre Bruno Conti, Nela e, più di recente Philippe Mexes. Al quale, a parte la statura, fisicamente non assomiglia granché. Biondo con i capelli lunghi il francese, moro con un taglio cortissimo lo spagnolo che a Roma potrebbe avere almeno due vantaggi nell’ambientamento: un allenatore che parla la sua lingua e un ex compagno di squadra: Josè Angel.