Dopo la partita di Bologna, a chi gli chiedeva notizie su una eventuale cessione dell’attaccante napoletano a gennaio, è stato proprio il tecnico a lasciare aperta la porta a un divorzio: «Se non gioca, tutto è possibile...». Una cosa è certa, la Roma non è assolutamente disposta a pagare parte dell’ingaggio del giocatore, che con i premi sfiora i quattro milioni di euro (circa 2 milioni tra gennaio e giugno). Per le casse giallorosse, privarsi del suo ingaggio non sarebbe affatto male. Senza contare che una cessione di Borriello superiore ai 10 milioni di euro comporterebbe una notevole plusvalenza. Sempre sul fronte del mercato in uscita, è da registrare un forte interesse della Sampdoria per Cassetti, oltre ad una probabile offerta dagli Emirati Arabi che il giocatore potrebbe prendere in seria considerazione. 

In entrata, la Roma fa passi in avanti per Botìa. Il club giallorosso insiste per il difensore centrale classe ’89 dello Sporting Gijòn. In Spagna da giorni danno l’affare per fatto, ma la Roma frena. A Sabatini e a Luis Enrique il ragazzo piace, e non poco, ma a Trigoria non sono disposti a fare follie per il suo cartellino (2-3 milioni di euro al massimo). Dal 2008- 2009 Botìa è per intero del club asturiano anche se il Barcellona, in cui ha militato all’epoca di Luis Enrique, lo potrebbe riprendere facilmente grazie ad una clausola simile, non per le cifre, a quella inserita nel contratto di cessione di Bojan alla Roma, pratica spesso usata dal club catalano per i ragazzi della cantera. Quando? Tra il maggio e il giugno prossimi. Clausola che ovviamente non potrebbe essere esercitata se il giocatore fosse ceduto a titolo definitivo ad una terza squadra. Proprio per questo il ds giallorosso è disposto ad acquistare solo interamente il cartellino di Botìa anche per evitare un eventuale e spiacevole triangolo con il Barça e lo Sporting Gijon.