La penna degli Altri 05/12/2011 08:45

Baldini: «Manteniamo la barra diritta almeno finché è possibile...»

Un rovescio pesantissimo, ma con l’attenuante di un rigore contro e dell’espulsione di Juan dopo poco più di un quarto d’ora. «Il gol di Jovetic e il rosso di Juan - dice Baldini - ci hanno penalizzato, ma senza creare tanto abbiamo tenuto bene il campo». I tifosi romanisti presenti al Franchi non l’hanno proprio pensata così: «Una cosa normale e comprensibile, la gente è tifosa e subisce i risultati. Ho sentito i cori contro Luis Enrique, non mi hanno fatto piacere ma è legittimo che chi paga il biglietto possa esprimere liberamente il proprio disappunto. I tifosi, per la prima volta in stagione, non sono stati pazienti e su questo può aver influito anche l’esclusione di .

I dirigenti, invece, devono valutare la situazione prescindendo dai risultati e non perdendo tutto quello di buono che era stato fatto fino a questo momento». I dirigenti, per il momento, ne hanno parlato. Il presidente DiBenedetto, l’amministratore delegato Claudio e lo stesso Franco Baldini, con la partecipazione di Tonino Tempestilli e del consigliere Mauro , ne hanno parlottato per qualche minuto, a caldo, nel ventre del Franchi. I conciliaboli, poi, sono ripresi quando la squadra, con , DiBenedetto e il vicepresidente Tacopina, ha ripreso la via di Roma. Al secondo giro di opinioni, via telefono, hanno partecipato anche il ds , che ha visto la partita in tv da Roma, e, ovviamente, Baldini, rimasto nella "sua" Reggello. Solo chiacchiere e scambi di pareri, perché la posizione di Luis Enrique non è mai stata veramente all’ordine del giorno dei discorsi dirigenziali.

«Ci sono più problemi di quelli che mi auspicavo - ha puntualizzato Baldini - ma sarei un bugiardo se dicessi che non me li aspettavo. Noi, comunque, continuiamo ad avere la nostra idea e a pensare di portare avanti un nuovo tipo di calcio. Tutto, d’altra parte, è migliorabile e Luis Enrique lo sa per primo». Sempre i soliti risultati, magari. «Queste sconfitte fanno più male per gli effetti che per il modo in cui arrivano. Ma non sono assolutamente d’accordo con chi dice che questa Roma è ancora una squadra senza identità». E ancora senza una formazione fissa: «Il fatto di non schierare sempre la stessa squadra è dettato dalla motivazione che Luis Enrique non ha quasi mai avuto gli stessi giocatori a disposizione. Il possesso della palla è una fase propedeutica al tipo di calcio che vogliamo imporre, ma dobbiamo smetterla di fare riferimento al . Il non è l’unica squadra al mondo che fa possesso palla». Bocca tappata sul contratto di : «Non ne parlo, è una faccenda delicata». Più o meno dell’attuale momento della Roma?