La penna degli Altri 10/12/2011 09:53

Attacco al potere. De Rossi: «Voglio restare e vincere». Magari da lunedì

 


DIFESA Stek contro il mito Buffon Lichtsteiner dacci una mano - Speriamo che lunedì Lichtsteiner ci dia una mano. Un’altra. In fondo, anche se adesso indossa la maglia della , c’è abituato. Ce ne ha già date un paio quando vestiva quella della Lazio. Due falli di mano, due rigori, due derby, uno di campionato e un altro di Coppa Italia. E non c’è due senza tre. Anche perché cambiando l’ordine dei colori, il prodotto non cambia. Battute a parte (battute, insomma...), Roma- si giocherà sopratutto in difesa. Molto dipenderà da quanto sarà in grado di reggere l’inedita difesa giallorossa contro il tridente Pepe-Matri-Giaccherini. Inedita per forza di cose, tra squalifiche e infortuni. Inedita a cominciare già dal braccio di ferro tra portieri. Buffon contro Stekelenburg è anche un duello di mercato tra il numero uno che sarebbe potuto venire e il numero uno attuale. Gigi sarebbe venuto di corsa. A Torino con Delneri si sentiva messo da parte, preferito a uno Storari qualsiasi. Con si sono sentiti spesso, la scorsa estate. Poi la ci ha ripensato, è arrivato e Buffon è rimasto a Torino. Il era anche disposto a decurtarsi l’ingaggio e a spalmarlo su più anni. A Trigoria, sia chiaro, non si sono strappati i capelli. Hanno guardato oltre frontiera. Il ballottaggio era tra Kameni dell’Espanyol e Stekelenburg dell’Ajax. Hanno preferito le manone del nazionale olandese. È nuova di zecca la sfida tra numeri uno ed è nuova di zecca anche quella tra difensori centrali. Fuori a tempo indeterminato Burdisso, a tempo determinato Kjaer (che ieri ha fatto del differenziato), fuori pure lo squalificato Juan, tra 48 ore sarà titolare Heinze. E chi altro? Bella domanda. Le alternative sono tre. In ordine di probabilità: Rosi, , Cassetti, che però ieri non si è allenato. Sulle fasce, se Rosi dovesse fare il centrale, dovrebbe toccare a José Angel e Taddei. Altrimenti, se accanto ad Heinze giocherà Daniele, a destra la scelta è praticamente scontata: Rosi. In casa hanno solo certezze invece. La linea difensiva sarà composta dall’amico Lichsteiner a destra, dalla coppia di centrali Barzagli (altro reduce di Germania 2006)-Bonucci e dal laterale sinistro Chiellini, che ha dovuto abdicare al suo naturale di stopper per la ragion di Stato bianconera.



CENTROCAMPO Marchisio, il sogno di vuole fermare Pirlo - Il centrocampo, la vera forza della . A Torino ne sono convinti visto che, per far giocare insieme Pirlo, Marchisio e Vidal, ha rinunciato al 4-2-4 per un che tante soddisfazioni (per ora) gli sta dando. Il duello con il centrocampo romanista molto probabilmente vedrà l’assenza di , dirottato in difesa per l’assenza di Cassetti, e Gago, alle prese con la e con l’infortunio. Ecco quindi che a vedersela con un campione del Mondo e due talenti ci saranno e due tra Simplicio, Greco, Viviani e Perrotta. Probabilmente toccherà a quest’ultimo e al bosniaco fare la voce grossa contro i tre juventini e l’esperienza, per motivi diversi, non gli manca di certo. Perrotta, oltre 300 partite in A con la maglia della Roma, è un campione del Mondo proprio come Pirlo e lo stesso e anche se i suoi piedi non sono certamente immacolati come quelli dell’ex milanista sul piano del temperamento e della grinta se la può giocare con tutti. Contro la , che anni fa lo scaricò senza troppi complimenti, questi ingredienti serviranno. E lo sa bene anche che pur avendo praticamente quindici anni in meno di Perrotta è uno abituato alle grandi sfide. Al centro, a fare le veci di , uno tra Greco, Simplicio e Viviani. Il brasiliano, proprio per il discorso dell’esperienza, è quello che in questo momento è in vantaggio ma il giovane della Primavera allenamento dopo allenamento sembra scalare posizioni. Se l’avversario non fosse stata la Luis Enrique avrebbe avuto meno dubbi nello schierarlo, ma di fronte a gente come Pirlo e Marchisio Viviani rischia di pagare troppo caro il debutto in serie A. Lo stesso Marchisio però, almeno a rileggere le sue dichiarazioni di qualche tempo fa, sembrerebbe invitare il tecnico spagnolo a dar fiducia ai giovani: «Se non ci fosse stata Calciopoli - le sue parole di qualche tempo fa - probabilmente né io né molti altri giocatori saremmo potuti emergere perché l’Italia è un paese dove ai ragazzi si dà sempre poca fiducia». La in lui ce l’ha avuta e le prestazioni di Marchisio non gli danno torto: è uno dei migliori centrocampisti d’Italia e non a caso ci aveva visto lungo quando in estate, nell’affare Vucinic, ha chiesto ai bianconeri il giocatore sentendosi però rispondere un secco "No".



ATTACCO Osvaldo li ha già "purgati". Occhio ai colpi di Matri - Sarebbe facile dire - e scrivere - di contro Del Piero. Peccato che però mentre per il primo si prevede una maglia da titolare per il secondo ci sarà spazio solo in panchina. Luis Enrique e in questo sono simili visto che entrambi non si fanno influenzare dal passato dei giocatori. Lunedì le cose dovrebbero essere diverse visto che ci sarà e Del Piero no in quanto , al contrario del tecnico spagnolo, ha ormai da settimane la sua formazione base. Che prevede, in attacco, l’ex romanista Pepe a destra, Matri al centro e Vucinic a sinistra. Con l’assenza del montenegrino sorridente in quel di Torino, toccherà a uno tra Giaccherini (che bene ha fatto giovedì in Coppa Italia) e Quagliarella, col primo favorito. Tutti e tre andranno tenuti d’occhio anche se Matri, con quattro gol all’attivo contro la Roma (tre con Cagliari e uno con la ) è quello più pericoloso. Di fronte, oltre a , si troverà di fronte Lamela e uno tra Osvaldo e Borriello. Con ogni probabilità sarà Dani a tornare dal primo minuto dopo la punizione di Firenze e la speranza è che la sua rabbia si trasformi in carica positiva. D’altronde alla ha già segnato due volte: una con la maglia del Lecce in B e una in A, il 2 marzo del 2008.

Un gol in tuffo di testa proprio a Buffon che lunedì se lo ritroverà di fronte. Osvaldo viene da un periodo che definire duro è poco: non segna dalla partita di Novara, a Udine, pur risultando uno dei migliori in campo non ha praticamente mai tirato in porta e si è distinto solo per lo schiaffo a Lamela a fine partita. Un gesto di stizza che gli è costato carissimo: nonostante l’intervento dei compagni che hanno provato a mediare con Luis Enrique, l’italo argentino è stato escluso dalla trasferta di Firenze e la sua assenza ha pesato eccome sulla squadra. Lunedì ha il compito di far dimenticare tutto. E lui sarebbe il primo ad esserne felice. Felice di tornare all’Olimpico sarà anche Luca Toni che però dovrà lottare per un posto in panchina con Iaquinta. A Roma è stato appena sei mesi ma sono stati tra i più intensi della sua carriera. Lo scudetto sfiorato con Ranieri in panchina sarà un rimpianto che si porterà dietro per sempre (sapessi noi...) ma i ricordi, come quelli del boato dell’Olimpico dopo il suo gol contro l’Inter, non passeranno mai.