La penna degli Altri 27/12/2011 09:06

Antei e Frascatore: «Un anno alla grande»

 

Vi ricordate il primo giorno che vi siete incontrati al Tor di Quinto?

Antei: Io me lo ricordo perché gia stavo al Tor di Quinto da qualche anno quando lui è arrivato e aveva il mio stesso ruolo, davanti alla difesa con il numero 4. Il primo giorno subito partita 11 contro 11, io da una parte e lui dall’altra.

Frascatore: Mi ricordo questa partita e mi ricordo che lui era bravo, però non è che lo temessi, anche perché appena arrivato m’hanno messo subito in difesa e non c’è stato problema di ruolo.

 

Poi a 14 anni Paolo è andato via.

Antei:Ed è stata una bella batosta, perché lui e Simone (Sini, ndr) erano quelli che dietro reggevano la squadra. Se ci sono rimasto male? No, loro erano i titolari, io stavo in panchina, anche perché ero ancora piccolo.

Frascatore: Quando sono andato via da una parte mi dispiaceva perché mi ero affezionato alla squadra e ai compagni, ma un’opportunità così non potevo perderla.

 

E poi vi siete ritrovati.

Frascatore: Ci siamo ritrovati prima a scuola, in realtà. Andavamo allo stesso liceo ma in classi diverse, mi ricordo che ci beccavamo a ricreazione e ci raccontavamo come ci andavano le cose, poi c’è stato l’anno che lui ha cominciato a crescere a vista d’occhio e alla fine è venuto a fare il provino con la Roma, solo che fra

’91 e ’92 di centrocampisti bravi ce n’erano tanti. Comunque studiavo di più io.

 

E poi la Roma.

Antei: Io ho fatto la preparazione con gli Allievi Nazionali e sono stato un mese in prova, poi non se n’è fatto niente e mi hanno preso l’anno dopo. Andavamo sempre insieme a Trigoria, io te e Santarpia, ci vedevamo al supermercato sulla Cassia. Se ripenso alla prima settimana, ti ricordi? Stavamo sempre a dirci "noi non giocheremo mai"...

Frascatore: Ah, io ero convinto che non avrei fatto nemmeno una partita.

Antei: A me è successo che dopo una settimana si è fatto male Malomo che si allenava con la

prima squadra, così il mister mi ha fatto giocare titolare con Mladen per un mese ed è andata bene. Quando è tornato Alessandro, Mladen è partito con la sua nazionale, io ho fatto ancora bene e alla fine ho giocato tanto. Il calcio è fatto pure di episodi: se non ci fossero stati stati questi casi, magari avrei giocato più tardi.

Frascatore: Per me il primo anno di Primavera è stato il più bello. Venivo da una stagione negli Allievi in cui ero stato 5 mesi fermo per un brutto infortunio ed ero sparito dalla circolazione. Poi è successo che Simone stava in nazionale, io ho giocato con il Frosinone ed è andata bene, poco dopo Simone è andato al Mondiale Under 17 e ho giocato ancora io. Anche se non le ho fatte tutte, per me resta un anno fantastico, anche perché era il primo nella categoria più bella. 

 

Il 2011 è stato un anno importante anche in azzurro.

Antei: Eh, sono contento... logico visto che fino all’anno scorso non ero mai stato nemmeno convocato in nazionale. Ho cominciato il 19 maggio con l’Under 19, poi ho fatto uno stage con la 20 e quando serviva un difensore alla 21 Di Biagio ha fatto il mio nome e sono passato su.

Frascatore: Io la nazionale l’avevo persa sempre per l’infortunio che dicevo prima, dopo che avevo fatto metà anno in Under 17 negli Allievi con Salerno ed era andata anche bene. Sono tornato con la 19 insieme a Federico (Viviani, ndr): abbiamo fatto uno stage andato benissimo e da lì Zoratto ci ha richiamato. Adesso c’è l’Under 20, Di Biagio è una persona fantastica a livello umano e sa di calcio molto più di altri. Vestire la maglia della nazionale è la cosa più gratificante di tutte.

 

Vi dispiace un po’ essere andati via senza esordire?

Antei: Beh, io ho fatto il ritiro, ho giocato a Valencia. Poi ho fatto il triangolare a Innsbruck... ne abbiamo presi pochi... magari era perché giocavo io... No, in realtà all’inizio dovevo restare perché mi avevano detto così. Poi l’acquisto di un difensore e tutto mi ha fatto trovare il 30 agosto a dover andare a giocare fuori. Però sono contento dell’esperienza fatta e spero di tornare.

Frascatore: Io probabilmente avrei fatto il ritiro se non fossi andato via subito. È stata una scelta mia, mi dispiace non aver esordito ma secondo me non sono pronto per stare con loro. 

 

L’anno scorso eravate partiti in modo normale, anzi avevate pure perso qualche partita.

Antei:Avevamo perso 3-0 a Palermo, 4-2 a Lecce e 4-0 il derby: diciamo pure che eravamo partiti male. Frascatore: Ma quando prendi gli schiaffi poi migliori, se non li prendi poi magari li prendi alla fine. Secondo me le sconfitte all’inizio ci hanno fatto migliorare e quella con la Fiorentina ci ha fatto vincere lo scudetto.  Antei: La squadra dell’anno scorso era molto rinnovata e doveva trovare l’assetto di gioco giusto, nelle prime partite ci può stare che si vada un po’ così, guarda la Roma di quest’anno.

Frascatore: L’anno scorso c’era un gruppo perfetto, con noi grandi che dovevamo tenere un po’ a bada i più piccoli che erano bravissimi, però serviva qualcuno che li tenesse un po’ a freno. Era un gruppo completo.

 

Ma voi due avete mai litigato?

Antei:No, macché.

Frascatore:No, io difficilmente litigo, solo se in campo qualcuno mi stuzzica, ma la cosa finisce lì. Con Luca comunque non ho mai litigato nemmeno in campo. Uno con cui litighi sempre in partita è Federico.

Antei: L’anno scorso con Viviani mi sono fatto delle litigate indimenticabili... Poi se poco poco fai un lancio al posto suo, hai finito di giocare. Io lo chiamavo Brontolo. È capace che litigherebbe pure con Totti.

 

Ricordi delle finali scudetto?

Insieme: La fisioterapia!

Frascatore: Io ero il guardiano della fisioterapia... Dovevo fare di tutto per la caviglia, quindi stavo sempre là. Mi ricordo le serate in camera con Mattia (Montini, ndr) a sentire la musica e poi pure prima delle partite... La mattina della finale per allentare la tensione sono andato a fare un giro con Dieme e mi sono comprato due magliette e un paio di jeans.

Antei:Scommetto che Jerome non s’è comprato niente. Tirchio com’è... In compenso non ci siamo mai annoiati, anche perché in fisioterapia ci ritrovavi tutta la squadra. Io facevo il sostituto fisioterapista, davo una mano a Margutta quando serviva qualcosa.

 

Quando avete capito che ce l’avreste fatta?

Frascatore:Io dopo il Milan. L’unica cosa che mi preoccupava era il calo degli ultimi minuti, invece dopo il Milan il mister è stato bravo a farci un discorso perché questa cosa del calo ce lo portavamo dietro, era un problema mentale. Il primo tempo con il Milan doveva finire 4-0, nonostante i loro Merkel, Beretta, Verdi...

Antei:Con Verdi facevano due gambe in due su quella fascia...

Frascatore: Ci eravamo fatti male in nazionale lo stesso giorno. Mi ricordo che all’ospedale ci dicevamo "dai che facciamo una caviglia per uno alle finali".

Antei:Devo dire che in finale temevo più il Varese della Fiorentina, al contrario di molti, non tanto per il tasso tecnico quanto per il rischio che prendessimo la partita sotto gamba. Invece non è stato così e gli episodi ci hanno detto anche molto bene.

 

La sera prima?

Antei: Io ho fatto una passeggiata e poi me ne sono andato a dormire.

Frascatore:Io sono stato in camera a fare scarico con la muscica, stavo a pezzi. 

 

E il giorno della finale?

Frascatore: Mi ricordo il viaggio in pullman verso lo stadio: tutti tesisssimi, io ero molto teso e sentivo la musica per provare a calmarmi... e Luca dormiva. Quando siamo arrivati gli ho dovuto dire "o Lu’ ti devi svegliare, dobbiamo anda’ a fa’ la finale...". Io quella notte mi sa che avrò preso sonno alle tre.

Antei:Io invece lo trovo rilassante.

Frascatore: Però vedere lui mi ha messo tranquillità. Ho detto: se dorme prima di una finale scudetto, si vede che possiamo stare tranquilli.

Antei: Io ho notato che la squadra dall’inizio dell’anno alle finali è migliorata tantissimo. Nel precampionato avevamo fatto una finale con la Lazio al Tirreno e Sport, io sono stato espulso dopo 30 minuti e mi ricordo la tensione dei ’93. Era il loro primo derby Primavera ed erano agitatissimi. Piano piano la cosa è migliorata e alle finali, certo, c’era tensione ma appena cominciata la partita abbiamo giocato e via.

 

Chi è più vanitoso?

Frascatore: Nessuno dei due. Anche perché io ho un’autostima bassissima, quindi non mi vanto mai. Ma nemmeno lui.

Antei:Io entro in campo senza nemmeno passare davanti allo specchio, pensa che c’era gente si tagliava i capelli apposta.

Frascatore:No, è andata così: il giorno prima di partire per Montecatini sono andato a tagliarmi i capelli e lui è venuto con me e abbiamo incontrato Galante. Sembra una barzelletta, lo so... Insomma, Galante mi fa "ti tagli i capelli per le finali?" e io no, veramente perché tra una settimana vado a Ibiza. "Ah, ci vengo pure io -

mi fa lui -, ci vediamo là". Arrivo a Ibiza e la prima sera lo incontro...

Antei: Poi s’è presentato a Trigoria con il nuovo taglio e tutti l’hanno imitato e il mister s’è pure arrabbiato, lui che non s’arrabbia mai, e diceva "no, tagliare i capelli vi toglie energie..."

 

Chi è più bello?

Antei: Lui.

Frascatore: Non lo so... non è la domanda giusta.

 

Qualche follia per amore?

Antei:Nessuna. 

Frascatore:Ne ho fatte di cazzate... non clamorose, però. 

 

Se non avessi fatto il calciatore?

Frascatore: Avrei fatto rugby come mio fratello. Un lavoro? Il dj!

Antei:Ogni tanto dice "me sa che lascio...".

Frascatore:No, sono un appassionato, ma devi iniziare presto perché la cultura musicale puoi anche averla, ma per produrre e mixare devi imparare un sacco di cose e sfondare è difficile quanto fare il calciatore se non di più.

Antei:Io questa passione non ce l’ho. Avrei fatto l’università, credo.

 

La cosa migliore dell’altro?

Frascatore: La tranquillità con cui scende in campo gliela invidio molto, se ce l’avessi renderei molto di più.

Antei: L’umiltà. Alla fine sta alla Roma dai Giovanissimi Nazionali: non l’ho mai sentito vantarsi, anzi preferisce che non si sappia cosa fa.

Frascatore:Quando non mi alleno faccio di tutto per dedicarmi ad altro.

Antei:Se pensi sempre al calcio non vivi sereno.

 

E invece un difetto?

Antei: Paolo è troppo buono! Sia in campo sia fuori. Che poi da una parte è anche un pregio.

Frascatore: A volte dovrebbe essere più sicuro di sé fuori dal campo.

 

Convinci Sabatini a riportare l’altro alla Roma.

Frascatore: È il giovane centrale più forte che c’è in giro. Veda un po’ che deve fa’...

Antei: Terzino sinistro di un metro e 87, forza fisica e buon piede. Non può non prenderlo.

 

Siete convincenti.

Antei: Se magari ce ne convincessimo noi sarebbe già un passo avanti...

Frascatore: Vero? Io mi sento sempre inferiore agli altri, è il mio più grande difetto.

Antei:Io invece molte volte vedo qualcuno giocare e mi chiedo cos’è che mi manca per stare là anch’io. Cosa mi rispondo? Eh, che mi mancano tante cose...

 

Quanto vi hanno aiutato le vostre famiglie?

Frascatore: Tanto. La mia mi ha sempre lasciato libero di fare quello che volevo, se volevo smettere potevo. Mi hanno giustamente obbligato a studiare: per tre anni studiavo fino a mezzanotte e non perché me lo dicevano loro, perché lo sentivo come un bisogno io. E poi sono le uniche persone che mi sono state vicine nei momenti di difficoltà.

Antei: Vero. Quando ha avuto quell’infortunio grave sono spariti tutti ed è rimasta solo la famiglia. Mia madre se non studiavo mi avrebbe ammazzato. Io devo dire che sono contento di quello che sto facendo soprattutto per mio fratello. Quando sono passato alla Roma era fra i ragazzi più felici del mondo. Per lui farei qualsiasi cosa. I miei mi danno una sicurezza, anche in questi primi periodi a Grosseto non giocavo e i miei mi dicevano che alla fine è il primo anno e poi, come dice mia madre, non sono ancora nessuno.

 

Come ve la cavate da soli? Chi cucina meglio?

Antei: Io! Me la cavo bene perché quando tornavo da scuola stavo da solo e dovevo cucinare per me e mio fratello, quindi ho dovuto imparare per forza.

Frascatore: Cucinare una tragedia. Però da solo sto benissimo, non pensavo. Anche se ogni tanto casa mi manca, mia madre che mi fa tutto e mio fratello che cucina bene.

 

Esprimete un desiderio per il 2012.

Antei: Un desiderio calcistico? Spero di continuare a giocare come sto facendo, restare in Under 21 e magari il prossimo anno passare in A.

Frascatore: Io spero di lavorare per la B e migliorarmi, alla fine il mio obiettivo era quello. Vediamo... Spero di giocare. Antei: Che malinconia, però...

Frascatore:Ok, allora speriamo di passare una bella estate.

Antei: Ecco, speriamo di andare in vacanza. Io però spero di fare i playoff: te l’immagini il Grosseto in Serie A?