La penna degli Altri 02/12/2011 09:16

Anche Tacopina sarà a Firenze

Tris: DiBenedetto, Tacopina appunto e Shergul Arshad, l’uomo delle nuove tecnologie, dei social media griffati Trigoria. Tacopina si fermerà a Trigoria tutta la settimana. Esattamente come DiBenedetto, che lavorerà a stretto contatto con i suoi manager su più fronti. Uno, come ha ricordato ieri l’ad Claudio alla Gazzetta, è lo stadio di proprietà. «Solo quando ne avremo uno nostro - ha spiegato - potremo colmare il gap con , Milan e Inter. Nel frattempo, potremo solo aumentare i ricavi dallo sfruttamento del marchio. Ma per riuscirci dobbiamo aumentare la competitività della squadra e tornare stabilmente nelle coppe europee. Sta qui la nostra difficoltà». Per riuscirci servono degli innesti importanti. Innesti importanti ulteriori, però, perché questo molte volte viene dimenticato. Investimenti sul nostro futuro come Lamela sono considerati doverosi, quando dodici mesi fa il grande colpo era stato - vigeva il principio dell’autofinanziamento - il prestito di Borriello dopo l’ingaggio di Adriano. Denaro speso per i due cartellini? Zero, appunto.
 
Il cambio di proprietà ha portato risorse fresche destinate a sanare i conti, pagare gli stipendi e tanti grandi colpi. Eppure - e lo dice chiaramente - non basta, non basta mai. A gennaio la società rimetterà mano al portafogli comprando tre giocatori. Gli obiettivi dovrebbero essere due laterali e un centrale di difesa. Qualche nome. L’ultimo in ordine di tempo è il difensore centrale del Palermo, Matias Silvestre. Sembra più lontano Breno del Bayern Monaco. Ma più che altro per qualche considerazione che si fa a Trigoria. A settembre, il brasiliano è stato arrestato dopo aver incendiato qualche giorno prima la sua abitazione. Se la Roma volesse, potrebbe prenderlo subito. La società sta lavorando a fari spenti. Il rafforzamento dell’organico, spiegano comunque a Trigoria, non deve essere un alibi per la rosa attuale. Che è competitiva. Che sa di essere competitiva. Deve solo dimostrarlo. L’occasione è Firenze. Sotto gli occhi di DiBenedetto, di Arshad. E del vicepresidente Joe Tacopina.