La penna degli Altri 01/11/2011 09:05
Roma, ecco la scossa

Così la «scossa» che serve in momenti del genere è arrivata attraverso il confronto tra lui e la squadra. Prima dellallenamento pomeridiano, chiusi nello spogliatoio, Luis Enrique, lo staff e i giocatori, per mezzora si sono detti tutto in faccia. Lallenatore ha ripetuto le accuse fatte alla squadra sabato allOlimpico dopo la partita con il Milan, puntando il dito sui cali di tensione che continuano a costare gol e punti alla Roma. «Non è possibile commettere errori del genere - il senso del suo discorso - è inaccettabile quando si gioca contro lultima in classifica, figurarsi contro il Milan». Lallenatore ha parlato in italiano, senza chiedere mai laiuto allinterprete, ma gli è scappata pure qualche frase in spagnolo nei momenti di maggiore rabbia. Un discorso affrontato con toni duri e senza giri di parole che per la prima volta ha trovato una risposta decisa di alcuni giocatori. Burdisso e altri «senatori», per esempio, hanno invitato Luis Enrique ad aumentare le esercitazioni sulle palle ferme, in modo da diminuire il rischio di black-out in partita. I risultati negativi e le accuse ricevute hanno portato un po di scontento e perplessità nel gruppo. Diversi giocatori, ad esempio, non hanno gradito gli elogi fatti dal tecnico a Pjanic e Lamela nel post-partita: secondo la loro interpretazione, è stato un modo per addossare le colpe della sconfitta ai «vecchi».
Unaltra scelta di Luis Enrique ha fatto storcere il naso a più di qualcuno: seguendo lesempio di altre squadre di serie A, da oggi fino a venerdì gli allenamenti sono spostati alle 14 (inizialmente era previsto alle 15), per avvicinarsi allorario della partita: sabato a Novara si gioca la sera. Qual è il problema? Allenandosi la mattina il resto della giornata è libera... Insomma si intravede qualche piccola crepa nel rapporto tra Luis Enrique e la squadra, ma la società, sostenuta da un ambiente tutto sommato tranquillo (ieri altro striscione di incitamento appeso fuori da Trigoria) è convinta che se ne verrà fuori. «Lallenatore - spiega Sabatini - risponde al 100% alle nostre aspettative e a quelle dei calciatori. Ora ha bisogno di risultati per essere credibile. È una fase transitoria, lo sapevamo, ma non abbiamo perso nessuna partita senza averla potuta vincere. Partendo da questo presupposto i risultati cambieranno. Non dobbiamo minimamente perdere la fiducia, anche se siamo consapevoli che la gente la sta perdendo».. Baldini è altrettanto realista: «Bene puntare sui giovani, ma bisognerebbe avere anche più risultati per dare corpo a questa scommessa. È ambizioso il progetto, giocare con una linea d'attacco come si è fatto contro il Genoa è piuttosto presuntuosetto».
Su Luis Enrique: «È amareggiato - aggiunge il dg a Radio Anchio Lo Sport - perché vede lavoro di settimane mandato in aria per singole dimenticanze». Cè da capirlo e la società dovrà continuare ad essere comprensiva anche nel prossimo mercato di gennaio:mancano ancora un paio di «pezzi» per completare la squadra. «La voglia di migliorarsi cè sempre - dice Baldini - il problema di ampiezza della rosa consiglierebbe di vendere, se si riuscisse a comprare attraverso il vendere non sarebbe male». E questo dovrà provare a fare la Roma.