La penna degli Altri 29/11/2011 08:15
Roma, è linea dura: Osvaldo salta Firenze «Ci sto molto male»
![](https://m.laroma24.it/IMG/AS ROMA/OSVALDO/BIG-osvaldo colpo di testa.jpg)
Amarezza Osvaldo Inutile dire che lo stato d'animo dell'italo-argentino sia ai minimi storici. «Osvaldo mi detto: "Ci sto male". I compagni sono dalla sua parte. Allora da ora in poi questo atteggiamento dovrà valere per tutti», ha rivelato il suo manager Dario Decoud. E a Radio Radio ha aggiunto: «Non massacriamolo, è stato fatto un casino grandissimo e a Lamela non è stato fatto nulla. Ma sono cose che nel calcio succedono sempre».
Spogliatoio cupo È la linea che serpeggia nello spogliatoio giallorosso, quella soprattutto dei «senatori». Loro avrebbero voluto che tutto si concludesse con una multa e una ramanzina, invece hanno ottenuto solo che Osvaldo si allenasse in gruppo. Allenamento con pochi sorrisi, raccontano, anche da parte di Luis Enrique, che è stato il promotore di quella linea dura («educativa») che la società ha sposato in pieno, andando contro a quelle leggi non scritte del mondo del calcio che anche ieri Conte (Juve) ha fatto riecheggiare: «Lo spogliatoio è sacro. Siamo in un "Grande Fratello". Io sono nostalgico dei tempi che furono». La nuova Roma senz'altro no, e così ha scelto sia di ufficializzare il caso che di renderlo un esempio per tutti, a costo di auto-penalizzarsi e creare tensioni tra il gruppo e Luis Enrique.
Multa & Azzurro Tra l'altro, anche se Osvaldo ha un contratto di nuovo tipo, la multa potrà essere comminata lo stesso, rivolgendosi in caso di mancato accordo al collegio arbitrale o al giudice de lavoro. «Anche se l'accordo collettivo è ancora da ratificare, la Roma ha comunque modo di agire», conferma Damiano Tommasi, presidente dell'Aic. E perciò si va verso una sanzione pari al 25% dello stipendio (non più 30%), cioè circa 35.000 euro. Buone notizie? Essenzialmente una: Osvaldo non rischia la Nazionale. Poiché il prossimo impegno azzurro sarà a febbraio, il codice etico non scatterà. In effetti, fargli avere una retroattività di tre mesi (in presenza di un impiego costante) sarebbe quasi persecutorio.