La penna degli Altri 21/11/2011 09:14

Roma, che salto



SODDISFAZIONE - cresce, con lui il centrocampo a tre completato da Gago e . Proprio loro che nelle ultime due settimane avevano lasciato Trigoria per gli impegni con le loro nazionali. E se il centrocampo di una squadra funziona, il lavoro è già a metà dell’opera. «Abbiamo giocato bene - ha detto il bosniaco - tra la nostra prestazione e quella del Lecce non c’era un solo gol di differenza ma tre o quattro» . E forse uno dei problemi di ieri sera è dovuto proprio al fatto che per quanto creato, la Roma ha segnato poco, soltanto due gol. Fino a quando la partita non è diventata difficile e il rischio del gol del pareggio leccese era dietro l’angolo. «E’ vero - conferma - la sfida non era difficile per noi, ma con tutte quelle occasioni buttate al vento alla fine abbiamo rischiato» . Dopo le fatiche con la Bosnia e il sogno di qualificazione al prossimo Europeo abbandonato per il ko pesante subito contro il Portogallo, era di nuovo in campo: «E’ stata una settimana dura, ma ora sono felice per la vittoria. Problemi fisici dopo tante partite? No, il tecnico mi ha sostituito soltanto per un po’ di stanchezza. 

Io, e Gago siamo complementari. Inoltre più passano le settimane, più ci conosciamo e più diventa facile giocare insieme»


QUALITA’ - La sua partita è finita a metà ripresa, quando Luis Enrique lo ha sostituito con Greco. Poco prima di lasciare il campo però, un bel regalo, proprio a uno dei due compagni di reparto. Il tocco prima del gol del raddoppio di Gago è ancora di : un esterno veloce a eludere il pressing della difesa del Lecce. Una prestazione, quella del giovane bosniaco, fatta come al solito di grande sacrificio e tocchi geniali, quelli che definì «in grado di far fuori l’avversario all’ultimo istante, quando nessuno se l’aspetta più» . Tecnica allo stato puro, questo è . Giovane e esperto allo stesso tempo, già ampiamente rodato sia in che a livello di nazionale. Il tutto a soli ventun’anni. E allora sì, rieccola la sensazione: la Roma, investendo gli undici milioni di euro finiti nelle casse del Lione, l’affare l’ha fatto eccome.