La penna degli Altri 06/11/2011 09:46
Roma, altra marcia nel secondo tempo

PALLE INATTIVE - Sicuramente meno dotato sul piano tecnico, il Novara ha opposto al palleggio della Roma una strategia molto chiara: il contropiede. Appena recuperava palla, faceva scattare i suoi velocisti (Morimoto più di Meggiorini) che creavano molte difficoltà a Cassetti e un po di meno a Burdisso. Ma la tremarella davanti a Stekelenburg aumentava in occasione delle punizioni e dei calci dangolo: cera sempre un novarese smarcato in area, un difetto che la Roma non riesce a eliminare.
Cera da aspettarsi di più dalla squadra di Luis Enrique quando entrava in possesso di palla. Toccava a Pjanic, schierato come trequartista, rifornire con più sollecitudine, precisione e frequenza Osvaldo e Lamela, ma il bosniaco, pressato con efficacia da Porcari, restava sempre ai margini del gioco, anche quando raggiungeva larea del Novara. (...) La conclusione era che per 45' si è vista pochissima Roma (nessuna vera occasione da gol) e, pur con i suoi limiti tecnici, un po più di Novara. Ma anche se il sintetico del Piola ha retto bene alla pioggia, lo spettacolo non voleva saperne di affacciarsi da queste parti.
PRESSIONE IN AUMENTO - E successo, sul fronte giallorosso, con linizio del secondo tempo. La Roma ha cercato di più larea avversaria e si è avvicinata portando più pericoli alla difesa del Novara. Sono aumentate velocità e intensità e sono arrivati i primi tiri in porta. Tesser si è preoccupato, ha tolto Morimoto e inserito Giorgi per cercare di contenere Rosi; nello stesso momento, Luis Enrique ha fatto la scelta opposta, ha messo Bojan al posto di Greco ed ha riportato Pjanic sulla linea dei centrocampisti. La Roma stava già crescendo, la difesa piemontese era in piena sofferenza e il cambio dellasturiano ha dato la spinta finale. Ma proprio quando sembrava sul punto di passare, la Roma ha rischiato di beccare il gol: contropiede micidiale di Meggiorini che ha saltato Cassetti (ovvio) e solo davanti a Stekelenburg ha mirato langolo lontano dovè arrivata la mano provvidenziale del portiere olandese. E qui, la svolta, secondo la più antica delle leggi di questo gioco: se sbagli un gol, lo prendi. Il Novara lha preso con una chiccheria di Pjanic (assist stupendo) e conclusione in tuffo di destro di Bojan, bravo a tenere la palla bassa e a infilarla accanto al palo. Poi, ancora la solita legge impietosa ha affondato il Novara: palo di Porcari, palla sullaltro fronte, angolo di Pjanic, guizzo di testa di Osvaldo, palla fra le mani di Fontana che non lha trattenuta ed è rotolata in rete.