La penna degli Altri 03/11/2011 09:09

"Razzismo, stop alle partite"

Presidente Pomarici, quando gioca la Lazio si continuano a sentire quei cori vergognosi che per il portavoce della Comunità Ebraica, Ruben Della Rocca, sono “apologia di genocidio”. Sembrano diventati una moda. Una moda che purtroppo è diffusa in molte curve italiane, basta vedere il vergognoso striscione di San Siro sulla tragedia dell’Heysel. La strada giusta, a mio avviso, non è però quella delle multe alla società, costrette a pagare per le gesta di pochi; è un meccanismo “questo” che può sfociare in veri e propri ricatti da parte di alcune frange. Una soluzione può essere un’immediata sospensione della partita da parte dell’arbitro, fino a che non cessino i cori o vengano rimossi gli striscioni.

Perché Lotito, nonostante sia molto sensibile all’argomento, non è ancora intervenuto? Non sta a me consigliare il Presidente Lotito su questi argomenti.

Lo stendardo “Klose mit uns” è apparso in curva Nord durante il derby proprio nell’anniversario della deportazione degli ebrei romani. È stato un caso? La cosa grave è che di questi slogan non conoscono nulla, per loro sono solo cantilene provocatorie, in questo caso assimilabili con la nazionalità tedesca di Klose. Il 16 ottobre del ’43 la nostra à conobbe di persona la barbarie della politica di genocidio nazista ed è quindi doppiamente grave che si sentano ancora certi cori.

Della Rocca propone un evento prima del derby di ritorno che coinvolga entrambe le società. L’idea è sicuramente buona ed anche la Presidenza dell’Assemblea Capitolina metterà in campo un’iniziativa per ricordare a tutti che è solo un affare di pallone. Oltretutto, c’è anche un precedente: Cragnotti e Sensi si recarono insieme dalla Comunità Ebraica. Fu un gesto meraviglioso. E ripetibile…

 Il Comune di Roma che ruolo può svolgere? Roma Capitale ha sempre avuto una grande attenzione per i messaggi da veicolare nelle scuole, io stesso due anni fa ho promosso una grande campagna contro il bullismo mirata ai giovani e giovanissimi.