La penna degli Altri 28/11/2011 19:21

Osvaldo resta fuori. La squadra 'protesta'

DIVERGENZA SQUADRA-TECNICO - Punti di vista diversi, quindi, quelli di squadra e allenatore sull'accaduto. Perché Luis, a cui l'episodio è stato raccontato da alcuni membri del suo staff (lui era impegnato nelle interviste del dopogara), avrebbe voluto che il giocatore per tutto il periodo da qui alla partita di Firenze restasse fuori dalla vita di squadra, quasi potesse contagiare il resto dei compagni con il virus della violenza. Non per il gruppo, però.

Se anche Lamela aveva già ieri accolto le scuse del compagno di squadra, chiedendo di non sospenderlo, la squadra oggi ha chiesto a gran voce (Heinze, Perrotta) di non mettere fuori rosa il "colpevole". Il gruppo, al di là delle normali simpatie tra argentini, è unito, semmai piccoli malumori si sono respirati negli ultimi mesi nei confronti dell'allenatore, scherzosamente ribattezzato Zichichi non certo per fargli un complimento. Anche oggi, respingendo la volontà di Luis di escludere Osvaldo da tutte le attività di squadra, i giocatori hanno mandato un segnale, collettivo e univoco, di divergenza di vedute con lo staff.

I TIFOSI: "NON SI TOCCA", L'AGENTE: "L'ESCLUSIONE GLI FA MALE" - Divergenza esposta a chiare lettere anche dai tifosi. Se all'Olimpico avevano sposato il progetto di una squadra "mai schiava del risultato", oggi a Trigoria il messaggio era differente: "Osvaldo non si tocca", lo striscione esposto sul muro di cinta del centro sportivo. Intanto, anche l'agente del giocatore ha commentato: "Osvaldo non prenderà bene l'esclusione - ha detto prima che fosse ufficializzata la decisione l'agente Decoud - questa situazione gli fa male, ma non è normale che Dani venga massacrato così, mi aspetto che la società lo difenda. Si sta facendo troppo rumore per una semplice discussione con un ragazzino più giovane". Questione di punti di vista.

OSVALDO-STOP, TOTTI ALTRA BOTTA: E' EMERGENZA ATTACCO - Dopo la scelta di escludere Osvaldo dalla trasferta di Firenze, le preoccupazioni di Luis Enrique si spostano però sul campo. Ad oggi, l'allenatore è certo di poter contare soltanto su due attaccanti: Bojan e Lamela. Un bel problema per chi non ha alcuna intenzione di abbandonare il modulo a tre punte. Anche perché, se fino a ieri sembrava quasi scontato il rientro di a pieno regime, oggi la sfortuna è tornata a farsi viva con il capitano.

Che, per la terza volta in sette giorni, ha subito una botta sulla caviglia sinistra, quella operata nel 2006: una calamita, quell'articolazione, che per Luis rischia di trasformarsi in calamità. Soprattutto perché, con fermo ancora per almeno sette giorni, neanche Borriello è ancora rientrato in gruppo, nonostante lo staff sanitario punti forte sulla possibilità di recuperarlo in tempo per aggregarlo alla lista dei convocati. Soltanto se riuscirà a svolgere alcuni allenamenti con il gruppo, però, Luis lo prenderà in considerazione. Anche per questo, cadono quasi in secondo piano i problemi difensivi e l'esperimento, per tutelarsi dopo lo stop di Kjaer (lesione al flessore, arrivederci al 2012) di in difesa. I pensieri, inutile negarlo, sono concentrati sulla prima linea: l'allenatore studia il tridente piuma con , Bojan e Lamela, tre che insieme sfiorano i 60 anni e si coccola il giovanissimo Caprari, sperando in un recupero lampo dei due senatori. Sicuri sia stata una buona idea escludere Osvaldo?