La penna degli Altri 06/11/2011 11:03

Luis Enrique respira



Luis Enrique, per una volta, può parlare con i tre punti in tasca e riscoprire, dopo la carambola di e il festival dei colpi di testa organizzato da Ibrahimovic e Nesta, l'effeto che fa. Buono, molto buono, ma si può ancora migliorare.
«Manca ancora tanto per vedere la Roma che ho in mente», esordisce l'incontentabile asturiano.«Dobbiamo correggere ancora alcune cose, ma dopo il gol di Bojan abbiamo giocato molto bene. Anzi, credo proprio che abbiamo meritato la vittoria. Il Novara ci ha messo in difficoltà per tutto il primo tempo con il pressing in profondità, poi è calato nella ripresa e noi, anche con l'ingresso di Bojan e lo spostamento di a centrocampo e di Lamela dietro le punte, siamo migliorati in tutto. Mi è piacuto molto l'atteggiamento, la voglia di vincere e il possesso palla dei ragazzi, ma c'è anche qualcosa che non mi è piaciuto. Ne parlerò in privato con la squadra». Luis Enrique ha una parola dolce per tutti: «Bojan è entrato in campo benissimo e ha fatto gol. Non credo che un giocatore sia contento di andare in panchina, ma ha avuto l'impatto che volevo. Voglio elogiare anche Greco e Taddei, entrambi hanno fatto un lavoro preziosissimo. Gago e si possono tranquillamente alternare tra il ruolo di regista e quello d'interno. Tutti e due hanno giocato molto bene». C'è anche un meritato zuccherino per Stekelenburg, fondamentale nell'ipnotizzare un Meggiorini lanciato a rete che avrebbe potuto complicare terribilmente i piani romanisti. «Grazie a Maarten - annuisce Luis Enrique - non siamo andati in svantaggio. Il suo intervento su Meggiorini è stato fondamentale. Ha dimostrato di essere un di livello mondiale». Tutti bravi, tutti promossi e nessun bocciato. Anche se, a detta di Luis Enrique, questa Roma può ancora migliorare tantissimo: «Siamo in crescita e dobbiamo continuare a lavorare. Non abbiamo ancora visto cosa succede quando siamo convinti al 100%. L’idea generale di quello che dobbiamo fare ce l’abbiamo, ma manca ancora molto. Come il pieno dominio su tutte le situazioni di gioco». Qualche progresso, oltre a risultato, si incomnincia a vedere: «Sul primo gol i movimenti di Bojan e Osvaldo mi hanno fatto vedere quella maggiore cattiveria in attacco che chiedevo. Il possesso palla e i bomber ce li abbiamo, ora - chiude Luis Enrique - per fare più gol dobbiamo solo creare più occasioni»