La penna degli Altri 03/11/2011 09:17

Lasciate stare Totti e De Rossi

Per Ago. Per il padre. Luca Di Bartolomei è disgustato. È stata montata ad arte l’ennesima polemica sul niente. Si è giocato a freccette sui nomi di e , rei secondo qualcuno di avere disertato la proiezione all’Auditorium di "Undici metri", il film documentario su Agostino Di Bartolomei. Rei. Colpevoli. Ma di che? «Di niente». Ecco.

Luca, cosa è successo esattamente?

Semplice. Roma Film Fest aveva invitato e alla proiezione del film su Ago. Francesco aveva fatto sapere che non ce l’avrebbe fatta ad esserci. Daniele voleva venire, era entusiasta, ma un impegno all’ultimo momento lo ha costretto a dare forfait. La vita è così. Non è la prima volta che si solleva un vespaio di polemiche quando di mezzo ci sono e .

Ti sei mai chiesto il perché di questo tiro al bersaglio?

Viviamo in una à che ama trasformare delle sfortunate casualità in casi. Lo scoop a tutti i costi non è semplicemente uno dei mali della nostra società. È l’innesco di un meccanismo autodistruttivo: amplificando il rumore di fondo, non si dà spazio alle notizie vere. Quelle importanti. Quelle che contano per davvero. Sa cosa ha riempito di più il cuore mio, di mia madre Marisa e di mio fratello? La partecipazione della gente alla proiezione. La sala era strapiena, non c’era più posto da giorni. Invito tutti a stoppare ogni polemica, specie ora che si apre un nuovo ciclo di cui , e anche Perrotta - che ringrazio per essere venuto - sono i pontieri.

Tuo padre era il per antonomasia. Ha vinto uno scudetto. È stato la Roma, come . Ma forse non si spiega solo così il motivo di tanto affetto. Un affetto che dopo diciassette anni è ancora intatto.

Tutto questo amore per Ago è meraviglioso. Come me lo spiego? Probabilmente anche perché è morto giovane, a 39 anni. E perché morendo in quel modo ha mostrato tutta la sua fragilità. Mio padre era come lo vedeva la gente. Era una persona normale. Si sentiva una persona normale. Se ti incontrava scendendo le scale, ti salutava. Questa grande vicinanza dei tifosi della Roma ha aiutato la mia famiglia a non sentirsi sola. Ha in parte lenito il nostro dolore. E la sa una cosa? Io faccio politica, ma non vado mai oltre le righe. Divento intollerante solo al cospetto di episodi di xenofobia. Tutto questo affetto per Ago mi carica infatti di una responsabilità positiva: la gente si aspetta che io sia come lui.