La penna degli Altri 04/11/2011 09:24

Josè Angel, il momento di cambiare. Più difesa, meno Twitter

Equivoco I dispiaceri, piuttosto, rischia di darglieli sul campo. Josè Angel è un equivoco: non è un terzino, somiglia più ad un attaccante! Almeno ne ha la vocazione. Vedendolo giocare, il sospetto è diventato piuttosto fondato. La sua azione tipica: parte a testa bassa, spinge che è una bellezza, pure con personalità, sa tirare e crossare. E la fase difensiva? Non pervenuta, molto spesso. Troppe volte. Quanti gol ha già sulla coscienza? Quanti svarioni non sono passati inosservati? I suoi «Forza Roma» postati prima e dopo ogni partita fanno pure simpatia, ma col passare delle partite è sopraggiunta una certa inquietudine: non sa difendere, imparerà?

Fedelissimo Eppure le ha giocate tutte. Almeno tutte quelle in cui poteva esserci, dal principio. Dieci partite su undici, ha saltato solo l’Inter per , per minutaggio è inferiore soltanto a Nicolas Burdisso, 880’ giocati su 990’ a disposizione. Numeri che lo rendono uno dei fedelissimi di Luis Enrique, anche per mancanza di alternative, però: la Roma non ha altri terzini sinistri nella rosa, se non il riciclato Taddei. Logico che per Josè Angel, qualunque cosa combini, ci sarà sempre una maglia da titolare. Del resto, è il tecnico asturiano che lo ha voluto: chi lo conosceva quando sgambettava a Gijon? È costato tanto (quattro milioni e mezzo più commissioni), ci si chiede se ne sia valsa la pena.

Pure lui? E lo stesso interrogativo vale per Cicinho,  con un grande avvenire alle spalle, lui davvero costato uno sproposito. Ma era la vecchia gestione, inutile piangere sul latte versato. Piuttosto, dopo averlo lanciato titolare, esserne stato deluso e averlo perso per infortunio, che ne farà ora Luis Enrique? «Sono guarito, ho lavorato tanto per tornare a disposizione, mai avuto problemi con l’allenatore, sono

pronto a giocarmi le mie carte, speriamo già a Novara»
. Il disastrato Cassetti e il redivivo Rosi sono i suoi concorrenti. Non proprio due mostri sacri.