La penna degli Altri 11/11/2011 10:23
Il Lecce mozzafiato fuori casa osa di più

LE SCELTE - Crescerà, maturerà, porterà a casa nuovi e più grandi risultati. Imparerà la lezione di Di Francesco che è uno che in panchina non sta mai seduto, troppo stretto il sediolino in plastica per farci star dentro tensioni e idee, lo vedi sempre a filo della sua zona che si arrabbia, che mima ciò che vuole, che chiede di più e che urla quello che non va. E il suo Lecce è così, un po come un giocoliere, che si improvvisa, si allunga a fisarmonica, mette in mostra buon gioco (è la lezione numero uno), esagera e poi torna indietro, ti fa sorridere e disperare. La stagione sarà questa, la scelta fatta a monte parla chiaramente: questo è il calcio del futuro immediato, del pallone dietro langolo. (...)
I NUMERI - Lo dicono i numeri anche se è presto e il campionato ha vissuto poche pagine, ma - se cominciare bene è importante - partire con i risultati del Lecce obbliga a riflessioni. Fuori casa decisamente meglio, sarà la pressione che non cè, sarà il modo con cui è stata pensata la partita. Sarà tutto questo e molto altro a cui Di Francesco avrà sicuramente fatto caso. Al Lecce almeno finora è andata così, i suoi uomini-gol (da Giacomazzi a Strasser, da Grossmuller a Cuadrado, per finire a Mesbah e Oddo, i marcatori dallinizio a oggi) hanno pianto e gioito. Vince a Bologna (ed è la seconda della stagione), si ripete allundicesima, a Cesena contro Arrigoni al debutto, fa pari a Marassi contro il Genoa, decisamente campo ostico. Fuori casa 7 punti conquistati: terza nella classifica delle esterne dietro a Lazio e Juventus, in compagnia di un bel gruppetto tra cui anche Roma e Napoli. Buono. In casa tutto si complica. La fisarmonica si contrae, non va su e giù fluida. Male contro Udinese, Atalanta e Cagliari. Poi arriva il Milan, la gara che da sola vale un coniglio dal cilindro perché qui di giochi di prestigio si tratta. Il Lecce ne fa uno, due e tre di gol al Milan di Allegri, poi si dimentica quel che vuole e in una manciata di minuti la situazione si capovolge, il Milan passa a Lecce 4-3. Follia del pallone, il bello (dipende dai punti di vista, certo) del calcio, è un Lecce mozzafiato che ti accorcia le urla in gola, che ti fa far festa e poi ripensare a ciò che non hai portato via. (...)
CALENDARIO - E da qui alla fine ce nè da far tremare i polsi, ma sotto lalbero tutti hanno una dedica. Dopo la sosta per lItalia si torna in campo: in successione Roma, Catania, Napoli, Lazio, Parma e Inter. Sei partite importanti, alcune proibitive sulla carta, tutte belle da immaginare. Da viverle, poi si vedrà. Il Lecce di oggi è un puzzle, ogni tessera ha una sua forma, ogni uomo ha un suo posto: cè chi ha voglia di farsi vedere e sognare in grande, chi cerca loccasione della vita, chi vuole dare risposte sul campo. E la bacchetta in questo senso è necessaria quanto utile.