La penna degli Altri 16/11/2011 08:58

De Rossi frena: «La firma in arrivo? No, tutto è fermo»

Nessuno come lui In Nazionale il centrocampista della Roma - ieri a seguirlo in tribuna c'era anche il suo presidente DiBenedetto - sta facendo la storia, essendosi lasciato alle spalle anche miti come lui come Bruno Conti (47 presenze) e (58), entrambi ieri in tribuna — insieme a Bojan e José Angel — ad applaudire l'Italia di Prandelli. Anzi, il capitano è sceso anche negli spogliatoi per salutare Prandelli e tutti gli azzurri. A unire il terzetto romanista, il filo rosso dei titoli mondiali vinti, a dividerli un presente azzurro che ormai non può che essere solo di Daniele.

E nel suo stadio è entrato con la solita prepotenza di quando veste il giallorosso. Nessuna sorpresa, l'Olimpico è il suo stadio e lui è stato chiamato a fare gli onori di casa. Lo si è capito forte e chiaro al momento dell'annuncio delle formazioni, quando la sua chiamata da parte dello speaker ha suscitato il boato della folla. Il più forte, un pizzico superiore a quello riservato a Osvaldo — che pure ha patito qualche fischio all'uscita dal campo — e Balotelli (o ai fischi ottenuti da Cavani).

Contratto Insomma, per ora e sempre c'è Roma al centro di tutto. Maglia numero 5 alla Falçao in campo, cori per lui dalla Sud e lingua sciolta alla fine. «Sono molto soddisfatto della prestazione dell'Italia. Non era facile e lo sapevamo. Una partita si può anche perdere anche se è un'amichevole, ma mi fa ben sperare il fatto che siamo in continuo progresso con il gioco. L'Uruguay ha vinto ma non vedo una grande distanza da loro. Ci dispiace aver perso. Soprattutto a uno come me cui non piace perdere nemmeno le partitelle d'allenamento. Loro hanno avuto la fortuna di sbloccare subito il risultato e giocare così di rimessa, come è nelle loro caratteristiche. Abbiamo dimostrato di essere forti quanto loro. Non vedo una grande distanza. Il centrocampo ha sofferto? Non mi sembra. Anzi credo che l'Italia abbia giocato una buona partita. Ci è mancato solo un gol. Meglio aver perso ora che più in là. Pepe? In Italia ce ne sono pochi come lui. È un'ala vecchio stile. Sta crescendo. Credo che nel nostro gruppo ci stia».

Accusa Il tono di si fa severo sulrinnovo del contratto con la Roma: «Rimango basito quando leggo di incontri e di fumate bianche con firme di giornalisti che scrivono "Avrebbe detto...". La verità è che stiamo fermi all'ultima volta. Non ho nulla da dire. È tutto fermo. Se avessi avuto novità avrei fatto una conferenza stampa».