La penna degli Altri 17/11/2011 08:19
Ansia Roma: Burdisso crac Fretta De Rossi sul rinnovo
Rischio tibia Il comunicato ufficiale su Burdisso spiega come il giocatore abbia riportato «una grave lesione capsulo-legamentosa al ginocchio sinistro». Ma forse non è tutto, visto che in Argentina parlano anche di complicanze relative al piatto tibiale che a Trigoria non escludono in attesa di poter sottoporre il difensore che sarà a Roma sabato a una serie di esami approfonditi. Solo allora sarà possibile pensare al tipo d'intervento chirurgico e ai relativi tempi di recupero, che oscillano dai 4 ai 6 mesi, così da approfittarne anche per operarlo a una ernia di cui soffre da tempo.
Vertice&Prestito Il pessimismo serpeggia potente, e per questo la dirigenza comincia a pensare anche a un ritorno sul mercato. Non sicuro, però, perché se i prossimi difficili impegni condannassero a Natale la Roma ad una classifica anonima la batteria composta da Juan, Kjaer, Heinze e Cassetti potrebbe bastare. I dubbi però non mancano, visto che Burdisso è un leader e uno dei giallorossi su cui, a dispetto delle rotazioni, Luis Enrique aveva fatto più affidamento. Non a caso, Totti ieri ha detto: «Per noi Nico è una colonna, un punto di riferimento, sarà un'assenza pesante. Spero che il guerriero torni presto». Vero, perché il poco utilizzato Juan pensa al ritorno in Brasile, Kjaer ha convinto poco, Heinze ha avuto frizioni con l'allenatore e Cassetti è adattato al ruolo.
Silvestre e Gastaldello Lunedì comunque ci sarà un vertice con Luis Enrique e, viste le sinergie con Palermo e Samp, spuntano i nomi di Silvestre e Gastaldello, mentre non hanno riscontro le tracce rossonere (Mexes, Yepes, Bonera) in cambio di Borriello. In ogni caso la Roma vuole solo prestiti, anche se spunta il nome di un giovane: l'argentino Fontanini, 21 anni, dell'Atletico Rafaela, che costa 2-3 milioni.
Caso De Rossi Denaro da buttare, d'altronde, non ce n'è, anche perché tanto dovrebbe essere impiegato per il rinnovo di De Rossi. Martedì l'azzurro è stato netto: «Le cose sono ferme, non c'è niente da dire. Non c'è questa fretta spasmodica, anche se non nego che sia fastidioso avvicinarsi a gennaio così. Se dovessi andare via, la prima scelta sarebbe l'estero. Poi se non si trovasse un accordo fuori, non posso smettere di giocare e quindi dovrei ripiegare sull'Italia». Messaggio chiaro: meglio far presto. Altrimenti per scrivere una addio del genere ci vorrebbe davvero Garcia Marquez.