La penna degli Altri 02/10/2011 11:54

Simplicio: «Ho sofferto, eccomi»

Ma lui è voluto rimanere a tutti i costi, per dimostrare che in questa squadra ci può stare, che questa à gli è entrata dentro, come a suo figlio che a due anni già canta l’inno. E nelle interviste del dopo gara Simplicio è ripartito proprio da lì, dal ritiro di Riscone al quale non aveva preso parte: «Il calcio è strano - ha detto a Mediaset Premium -. Non è stato un momento certo facile, ma ho avuto molte persone che mi sono state vicine. Ho lavorato duramente da solo e i risultati si vedono. Ho avuto grande pazienza. Anche l’anno scorso non dovevo giocare, ma poi ho fatto ricredere l’allenatore. Non devo dimostrare a nessuno le mie qualità. Devo solo fare il mio lavoro. La dedica per il gol? È per la mia famiglia».

Certo, ieri mancavano per infortunio Gago e Perrotta ed è anche per questo che lui ha trovato spazio. Ma la sostanza non cambia, perché Simplicio ora sa che ha fatto cambiare idea a Luis Enrique e che nella nuova Roma ci potrà essere spazio anche per lui: «Ho dato la mia disponibilità al mister, non ho mai pensato di lasciare la Roma e voglio restare a lungo - ha raccontato in Mixed Zone -. Piano piano dobbiamo ricuscire a mettere in pratica quelle che sono le idee del mister. Dobbiamo solo fare quello che ci dice, lo stiamo seguendo. Questa è la mia prima partita, devo ancora cercare la migliore forma». E meno male, perché già questo è un signor giocatore, uno che nel centrocampo a tre ci può stare molto bene. Anche perché il brasiliano nel suo dna ha la capacità di inserirsi negli spazi, come in occasione della rete del 3-1. «Al mister piacciono tanto gli inserimenti - ha proseguito ai microfoni di Roma Channel -. Li riesco a fare bene e ho fatto un bel gol».

Anche per merito di , che lo ha affiancato nella percussione e che gli ha dato una palla con il contagiri. Simplicio non lesina complimenti per il ragazzo bosniaco: «E’ un giocatore molto intelligente, un inserimento perfetto e un suo grande assist. Ma devo ringraziare tutta la squadra. Questo modulo mi facilita e agevola. Un modulo che mi piace e sto cercando di lavorare per fare il massimo». Un modulo e un modo di giocare che la squadra sta cominciando a sentire propri: «Stiamo riuscendo a capire il gioco che vuole il mister, fisicamente la squadra sta bene. Dove possiamo arrivare? L’abbiamo detto dall’inizio - ha spiegato a caldo a Sky -. Bisogna avere pazienza». E ancora: «Ci sono molti giovani e siamo pronti ad aiutarli. Abbiamo ancora due settimane prima del derby per rimetterci a posto con le gambe e con la testa. Piano piano la Roma sta crescendo e i risultati si stanno vedendo».