La penna degli Altri 08/10/2011 13:18

Rosella Sensi: "Rimango una tifosa. Al derby non andrò per scaramanzia"

Ma è vero che Veltroni l'aveva contattata per il Partito democratico?

«Se ne parlò, ma non ci fu neppure la proposta. In ogni caso, in quel momento ero presidente della Roma, avevo un ruolo importante per la à e ritenevo di dover rimanere super partes».

E adesso?

«Non sono più presidente. E, in ogni caso, il mio è un ruolo tecnico. Ribadisco: non faccio politica, non la voglio fare».



Quindi non si candiderà mai per delle elezioni?

«Mai. Non mi candido»



Lei è assessore alla comunicazione e alla promozione di grandi eventi e candidatura olimpica. Deleghe deboli?

«Sono abituata alle critiche e non mi abbatto. Mi dispiace solo quando si eccede e si sfocia nella violenza».

Sta pensando ai «Rosella Sensi bla, bla» dell'Olimpico?

«Quando, allo stadio, ho visto tutti quei cartelli "Rosella vattene" mi è venuto da pensare: "Ho messo tutti d'accordo". Mi sono infilata le cuffiette e ho alzato la musica al massimo».



Rifarebbe quella presentazione dello , a Trigoria? Più che un progetto, sembrava un disegno...

«Lo rifarei. Per quell'impianto c'era uno studio di 12 mesi fatto da professionisti».



Ma il calcio le manca?

«Come attività lavorativa sì. Mi manca l'adrenalina della partita, il pathos dei novanta minuti».



È più tornata all'Olimpico?

«Ancora no. Ma conto di farlo».



Non è che andrà al derby?

«Non l'ho mai fatto, tranne che una volta, per scaramanzia. Non sono più presidente, ma resto sempre tifosa. E ai riti non si rinuncia»



Qui, a porta di San Sebastiano, è finita per essere «vicina di casa» di Claudio Lotito...

«È la suerte...»