La penna degli Altri 31/10/2011 12:26

Roma, la sindrome della coscia

 
DISCUSSIONI -La coincidenza (?) è stata naturalmente notata anche dallo staff medico della Roma, da quest’anno guidato dal professor Gemignani. I muscoli della coscia, specialmente i flessori, sono statisticamente i più antipatici per i calciatori, per il tipo di sollecitazioni che ricevono durante allenamenti e partite. Ma la percentuale del cento per cento, dieci su dieci, è considerata anomala, molto superiore alla media delle altre squadre di serie A. E allora viene il sospetto che la preparazione atletica, concordata tra Luis Enrique e il giovane Cabanellas, sia troppo dura per le gambe dei giocatori. Non tanto la preparazione estiva, alla quale non hanno preso parte gli ultimi acquisti , Kjaer e , tre dei giocatori fermati dalla sindrome della coscia fragile. Potrebbe invece essere il lavoro quotidiano, quello che si fa a Trigoria e che aiuta a mantenere lo stato di forma ottimale tra una partita e l’altra, a sfibrare i muscoli. Sono solo ipotesi: in medicina non va mai esclusa la casualità.
 
DI MALE IN PEGGIO -La prima vittima in ordine cronologico è stata Leandro Greco, che ha perso metà del precampionato a causa di una lesione alla coscia sinistra (in quel caso il muscolo interessato era il retto femorale). E per restare ai romani, è ancora fuori per i complicati problemi che hanno provocato la sciatalgia: è passato un mese esatto da . Il record però è di Cicinho, che è stato bloccato due volte: prima dalla coscia destra e poi dalla coscia sinistra, per par condicio . Gli ultimi due infortuni risalgono alla partita contro il Milan. E sono brutti. potrebbe fermarsi per due mesi, anche se ieri mattina si è svegliato con meno dolore rispetto al momento dell’incidente. Poteva camminare, zoppicando un po’, mentre sabato aveva lasciato gli spogliatoi a bordo di una macchinetta elettrica. E poi c’è Juan, che è uscito dal campo scuotendo la testa. Ha capito di essere stato tradito per l’ennesima volta dai suoi muscoli. Anche per questo nelle ultime settimane aveva preferito autogestire l’impegno e la ferocia negli allenamenti, a costo di risultare indolente agli occhi di Luis Enrique. Conosceva i limiti del suo corpo.
 
ESAMI -Stamattina tutti e due saranno sottoposti a ecografia e risonanza magnetica, in modo da accertare la diagnosi. La preoccupazione maggiore è per , la cui lesione è sembrata molto più profonda. Ma anche con Juan, ricordando i problemi dei quattro anni alla Roma, si andrà cauti.