La penna degli Altri 12/10/2011 10:23

Osvaldo come Bati. Bojan alla... Henry. E il cuore di Pizarro

LA VENA -Magari la dedica può arrivare da , che avrà la fascia intorno al braccio. Le partite con la La­zio non gli hanno mai portato troppa fortuna. C’è stato un gol, sì, ma in un derby perso 4-2, l’ultimo che la Roma non ha vinto, due anni e mezzo fa. non ha potuto nemmeno esultare perché la squadra era sot­to di due gol (uno, dopo il suo gol) e non poteva per­dere tempo in fronzoli.

Stavolta, nel migliore ini­zio di stagione che ricor­di, smania per mostrare ai tifosi la sua vena di tifoso.Vena in senso letterale: quando segna un gol particolarmente sentito comin­cia a correre come un ossesso, diventa rosso, urla con tutto il fiato possibile e “ mostra” le vene del collo. (...). Le ve­ne escono fuori quando la pressione sanguigna sale improvvisamente, da­vanti a una forte emozione. vi­ve la Roma come una fortissima emo­zione, anche se non sa ancora se rinno­vare il contratto per il prossimo anno.

C’ERA UN RAGAZZO... -Ha un contratto si­curo invece Dani Osvaldo, che a Par­ma ha tirato fuori dalla custodia la suaarma non convenzionale: la cosiddetta mitraglia, che non spara ai vietcong co­me nella canzone di Morandi ma ha il suono di una melodia eccitante per i ti­fosi. A Roma l’aveva importata un altro centravanti argentino, idolo adolescen­ziale di Osvaldo: Gabriel Omar Batistu­ta, che accontentò la richiesta della sfoderando la mitraglia pro­prio dopo la prima rete nel derby, nel­la stagione conclusa con lo scudetto (10 anni fa). Osvaldo viene da tre gol con­secutivi, ha segnato a 10 squadre ita­liane ma non alla Lazio, sarebbe ben fe­lice di accontentare la classica richie­sta dei tifosi dopo il primo sbarco a Fiu­micino: «Fai gol alla Lazio». Gliel’han­no anche chiesto ieri mattina, al termi­ne dell’allenamento a Trigoria: «Vincemo sto derby!».

COME TITI’ -Da un nuovo attaccante al­l’altro, da un modello all’altro. Ha un’esultanza abituale anche Bojan Krkic, che allarga le braccia e il sorri­so. Lo faceva Thierry Henry, ex compa­gno al , in ono­re del quale (ma anche di Cruyff) ha scelto di indos­sare nella Roma la maglia numero 14. Contro l’Ata­lanta, il suo movimento alare è stato appena ac­cennato. Ma se Bojan do­vesse ripetersi con la La­zio, realizzando un obiet­tivo che ha definito« migliore di un or­gasmo », (...)

LO STEMMA -Tra i vecchi, il più strava­gante ( e costante) nel festeggiare un gol è David Pizarro. Non che l’abbia fatto così spesso negli ultimi tempi. Una sola volta nello scorso campionato, a Lecce. Ma il suo modo di essere felice è un inno alla fedeltà: scuote un pu­gno e con l’altro afferra lo stemma della Roma sulla maglietta. Tanto per dire che ai suoi colori ci tiene e non ha alcuna intenzio­ne di mollarli. Lo farà so­lo per tornare in Cile, a fi­ne carriera. (...)

GLI ALTRI -I tifosi aspettano incuriositi le nuove creazioni. a Lione festeg­giava mandando baci, anche l’Olimpico ne meriterebbe. Burdisso mostra rab­bioso il pugno. Lamela coccola il polsi­no . Ma nel derby tutto può suc­cedere. Di sicuro non ci sarà un’esul­tanza stile Nakata. Quando segnava, si girava verso il centrocampo e con in­differenza assoluta tornava al lavoro.(...)