La penna degli Altri 10/10/2011 11:30

Osvaldo al leghista «Sono più italiano di te»



Bati e Higuain Magari hanno mancato di rispetto a lui e alle scelte di Prandelli, ma che dicano pure. Dica pure il deputato della Lega Nord, Davide Cavallotto, che questa Nazionale «sta diventando una pensione per oriundi». Salvo poi rettificare ieri: «Ha tutto il diritto di rispondere alla convocazione». Dice Osvaldo: «A me scappa da ridere. Ma so che questo signore ha criticato anche altri calciatori, soprattutto del Sud: mi sa che sono più italiano io di lui». E se dire una frase così valesse come un gol, festeggerebbe di nuovo mettendo le mani sulle orecchie, come fece dopo il primo gol con la Roma: «E' quello che oggi mi fa essere più libero mentalmente. Perché io non lo faccio vedere, ma dentro ho tante emozioni: quel giorno ce l'avevo con chi aveva scritto e detto troppe cattiverie su di me». O magari forse mimando un mitra: «Come faceva Batistuta, che è sempre stato il mio idolo. Oggi? Guardo molto Higuain: ogni tiro è un gol, o giù di lì».



Nessuna rivincita
Anche se Osvaldo è un centravanti un po' diverso. Il prototipo dell'attaccante moderno, ha detto Prandelli. «Nell'Espanyol, a cui dovrò dire sempre grazie perché è la prima squadra che mi ha dato davvero fiducia, giocavo da solo là davanti; nella Roma mi sono adattato a stare più largo, anche se ora mi accentro un po' di più: un gioco non così diverso da quello dell'Italia, insomma». L'Italia di Prandelli, che ai tempi della lo impiegava come un talento ancora acerbo: «Ma io non ho nessuna rivincita da prendermi, né con lui né con Firenze. Davanti avevo Mutu, Gilardino, Pazzini e comunque Prandelli un po' mi ha sempre fatto giocare: lui e Zeman, da cui ho imparato tantissimo soprattutto per i movimenti offensivi, sono quelli che mi hanno insegnato di più. Ripensandoci, non posso non capire: entravo, volevo far tutto e non mi riusciva nulla. Più che egoista ero giovane, non avevo pazienza. Oggi il mio gioco non è cambiato, è cambiata la testa: vado in campo più tranquillo, capisco meglio le situazioni».



Il derby? riparliamone
Osvaldo capisce che è ancora presto per pensare all'Europeo: «Sono già felice di essere qui per la prima volta: lavorerò per farmi convocare ancora e intanto credo sia buon segno che nell'emergenza Prandelli abbia chiamato me e non qualcun altro». Ed è presto anche per parlare del derby: «Per scaramanzia, riaffrontiamo l'argomento domenica sera: con Luis Enrique in questi giorni ho parlato solo perché mi ha chiamato per farmi i complimenti per la Nazionale...».