La penna degli Altri 10/10/2011 10:48
Oggi in campo alle 17, altri esami per il Capitano

Con tutto il rispetto per Stefano, e con tutto il rispetto che Stefano porta per il fratello maggiore Francesco, era unaberrazione. Poco più di un mese dopo, tutto gira intorno a Totti. Se oggi dei signori in camice bianco (a Villa Stuart?) diranno che ce la può fare a recuperare, che la lesione muscolare alla coscia destra è passata dal 50% a molto meno, il Capitano proverà a dare lanima pur di tentare di essere a disposizione di Luis Enrique. Che nel frattempo, da uomo intelligente che non cambia le idee ma gli uomini, che non sovverte i moduli ma le gerarchie, ha saputo imparare dai propri errori. «Siamo cresciuti tutti in questi giorni così belli e così frenetici, anche Luis», commentavano tempo fa a Trigoria. Totti sì, Totti no. Oggi dagli esami e dai nuovi controlli si dovrebbe decidere, o quantomeno capire, se vale la pena cercare di fare il tutto per tutto. Perché la storia del Totti che non è diecisivo ai derby non è una storia. È una cretinata. Uno che alla Lazio ha fatto 8 gol - 8! - è un gigante, altro che se non gioca è meglio per la Roma. Lultima parola spetterà comunque a Luis Enrique, che oggi alle 17 rivedrà quasi tutta la squadra.
Mancheranno i nazionali De Rossi, Burdisso, Pjanic, Kjaer e Osvaldo. In compenso, Lucho ritroverà Stekelenburg, rispedito a casa dallOlanda ma che contro la Lazio potrebbe esserci, e Borini, espulso con lUnder 21. Ma cosa succederà nelleventualità che Totti non fosse abile e arruolato? Lipotesi più ricorrente è che al suo posto giochi Pjanic in quello che, peraltro, è il suo ruolo naturale. Le alternative però, in una squadra con questo potenziale offensivo, si sprecano. Lamela scalpita. Potrebbe essere lasso nella manica di un tecnico che ci sta insegnando come rivoluzionare il calcio. E poi cè Bojan, che sogna il derby di notte e anche di giorno. Il gol con lAtalanta lha sbloccato, la sera stessa lo ha festeggiato con Kjaer e Rosi in un locale del centro. Ha fame, il ragazzo. Laltro dubbio riguarda limpiego di Stekelenburg. Lobont non se lè cavata malaccio, ma Stek è il titolare e offre, onestamente, una garanzia superiore tra i pali e pure fuori. Limpressione è che ormai lentrata killer di Lucho sia alle spalle e il trauma riassorbito. Con la Lazio, tornerà numero uno.