La penna degli Altri 16/10/2011 11:56

Luis Enrique, prima stracittadina: “Questa è una partita speciale”



Quasi 25 mila i romanisti già minuti di un biglietto per l’Olimpico. Ci sarà anche DiBenedetto: sbarcherà per pranzo nella capitale (Baldini è da ieri a Reggello), ma la vigilia del derby non gli ha risparmiato critiche per la sorpresa stipendio. L’aria della sfida capitale, però, soffia più forte delle polemiche, anche sui giocatori: «Importante è controllare le emozioni, la testa dei giocatori», spiega l’allenatore. Con una certezza:

«Non c’eravamo mai allenati così bene, la fiducia cresce con i risultati. Ma non è alla lavagna che si fanno errori ». Sul campo invece, Luis lo sa, la storia sarà tutt’altro che semplice: «Noi lavoriamo su un progetto, la Lazio è una squadra fatta, può contare su grandi attaccanti come Klose e Cisse». Senza Sarebbe stato importante»), Luis Enrique si affida a «È al cento per cento» — per far fronte a timori che alimentano rituali e misteri. Venerdì, allenamento blindato dalla polizia. Ieri, l’opposto: colloquio sotto gli occhi di cronisti e curiosi, con i titolari Burdisso, J. Angel, , Perrotta e le possibili sorprese Greco, Kjaer e Cassetti. Il terzino in vantaggio su Rosi, per gli altri due sfida all’ultimo respiro con il jolly da derby Simplicio (un gol, due rigori procurati) e l’intoccabile Heinze. Il gioco delle tre carte: almeno una, sarà quella vincente?