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La penna degli Altri 17/10/2011 13:05

Luis Enrique: "Abbiamo perso nel primo tempo"

SPERANZA -Anche la faccia di Tho­mas DiBenedetto in tribuna d’ono­re era più provata che corruccia­ta. I risultati contano, nei derby poi contano ancora di più, ma nel­la testa dei tifosi rimarrà anche una Roma incoraggiante, di per­sonalità, capace di provare a com­porre il proprio gioco anche in in­feriorità numerica. Nove debut­tanti nella formazione titolare (!) hanno a lungo approfittato della scarsa serenità della Lazio. E for­se se Kjaer avesse lasciato andare in porta Brocchi, lasciando le squadre in undici contro undici a costo di concedere il pareggio, sa­rebbe finita diversamente.« C’è stata una Roma in undici e una Roma in dieci. Dopo l’espulsione­chiarisce Luis Enrique -ho cerca­to di tenere due punte in campo perché volevo vincere la partita. Poi ho fatto entrare Pizarro perché ho capito che la squadra era stan­ca. Altri cambi non ne avevo, avrei voluto inserire Borriello sullo 0-1, l’infortunio di Rosi mi aveva già costretto a inserire Cassetti. E lo stesso Pizarro non era al cento per cento ma è stata una soluzione ob­bligata. Sono contento però di co­me si è comportata la Roma dopo l’1-1».

CONTROCORRENTE -Il rimpianto semmai è per il primo tempo: «Avevamo cominciato bene, tene­vamo la palla, ci inserivamo nella maniera corretta. Ma dopo essere andati in vantaggio non siamo riu­sciti a venire fuori con la palla co­me di solito facciamo. Per difen­derti meglio, devi stare lontano dalla tua porta. Poi è ovvio, c’è an­che la Lazio, però noi su queste cose dobbiamo migliorare. Loro ci hanno pressato e ci hanno impedi­to di costruire il nostro gioco. Inol­tre avremmo sicuramente dovuto concretizzare di più». La scelta di Kjaer al posto di Burdisso ha una motivazione logica:«Nico veniva da un viaggio incredibile. Sì è ve­ro, anche Hernanes, però io ho preferito decidere così pensando al bene della squadra. Poi alla fi­neè facile dire che ho sbagliato, ho capito che da voi funziona co­sì. Non c’è problema, ma io penso solo a trovare le soluzioni per mi­gliorare la Roma. L’obiettivo è gio­care per novanta minuti come ab­biamo fatto nei primi dieci. So che non è semplice ma la strada deve essere quella».(...)

FAIR PLAY -Poche critiche alla Roma, nessuna critica a Tagliavento che pure è stato con­testato dai giocatori, Osvaldo in primis:«Non parlo mai dell’arbi­tro, anche perché dalla panchina non vedo niente. Guardate che è difficile arbitrare. Come è difficile allenare. Posso invece dire che penso già alla prossima partita. E sono già pronto per il derby di ri­torno».