La penna degli Altri 24/10/2011 11:22

Finalmente Stekelenburg

SICUREZZA - Da sempre si dice che il di una grande squadra deve fare uno, due, massimo tre interventi a partita. Le parate decisive per intenderci. E Stekelenburg le ha fatte, belle, da numero uno vero. Verso il finale del primo tempo “Steke” è salito in cattedra. Zahavi, dopo uno scambio al limite dell’area, si è presentato in solitudine davanti al gigante giallorosso. Uno così, si penserà, avrà difficoltà sulle palle basse. E invece no: Zahavi ha tirato a botta sicura, Stekelenburg è andato giù a pochi metri dai piedi dell’israeliano e ha messo la manona destra sulla traiettoria del pallone mentre il Palermo era già pronto ad esultare. Hanno esultato i tifosi della Roma, come fosse stato un altro gol.

SERENITA’ - Ancora: da sempre si dice che la prima parata è quella che conta, fatta bene quella diventa tutto più facile. Dev’essere vero, visto che Stekelenburg ha cominciato a mostrare sicurezza in tutti i tipi di intervento ai quali è stato chiamato. (...). Uno dei problemi della nuova Roma può essere anche questo: tanti stranieri appena arrivati, tanti giovani, non tutti parlano la stessa lingua, mancanza di comunicazione. Più passa il tempo però, più si impara. Basta poco, un paio di parole da urlare ai difensori dalla linea di porta, il olandese ha cominciato. (...)

FINALE - Nel finale la sofferenza giallorossa non ha accennato a diminuire. Tutti tranquilli, ci pensa Stekelenburg. E l’ultimo intervento sul tiro di Miccoli è da finalista dell’ultimo Mondiale, quello per cui la Roma ha investito tempo e soldi per portarselo a Trigoria. Tiro forte, a mezza altezza, non centrale. Stekelenburg ha deviato in angolo? No, ha fatto sparire la palla tra le sue mani, bloccandola in due tempi vicino a lui.  «Tra i nuovi  - ha detto alla fine il ds giallorosso - vorrei citare Stekelenburg. Grande giornata la sua». Appunto.