La penna degli Altri 22/10/2011 16:09

Enrique assicura: "Derby alle spalle, ora vinciamo"

 

Non era facile tornare ad allenarsi dopo la sconfitta contro la Lazio, ma a sentire Luis Enrique, i giocatori hanno risposto alla difficoltà con grande voglia di riscattare la situazione. “Il derby ormai è passato, ne abbiamo già parlato, aspettiamo il prossimo. E’ stata una settimana particolare, ho visto la squadra con un atteggiamento diverso, spesso è difficile lavorare dopo partite cosi intense. Mi aspettavo una partita così, con il tifo acceso. Spesso succede che sono più deluso per i calciatori e per i tifosi che per me”.

 



Ora il Palermo – Domenica alle 15 la Roma ospiterà il Palermo di Mangia, reduce da una brutta sconfitta nella trasferta di San Siro. Luis Enrique come al solito non ha svelato nulla sulla formazione, né le sue preoccupazione riguardo i rosanero. “Ho visto una squadra pronta ad attaccare il Palermo, squadra difficilissima da affrontare, dobbiamo essere al 100%”. Con out, sarà uno tra e Lamela a sostituirlo.

Ovviamente il tecnico non si sbilancia: “All'inizio abbiamo giocato con Francesco e . Posso mettere in campo giocatori di tanta qualità, ma nel calcio ci deve essere equilibrio. Possono giocare insieme, anche tutti e tre. Un calciatore di mentalità offensiva che difende anche può giocare, come no”. Non sarà della partita nemmeno Kjaer, espulso nel derby ed Heinze è reduce da un infortunio. Potrebbe essere l’esordio in campionato di Juan. “Posso ancora scegliere Cassetti centrale, che non piace a nessuno. Ho già scelto ma non ve lo dico”.

Inutile pretendere di capire qualcosa sulla formazione dalle parole di Luis Enrique, che però annuncia il in vista delle tre partite che attendono la Roma. “E' una settimana importantissima, ci sono 9 punti a disposizione, tre gare in una settimana implica uno sforzo fisico. Credo che questa situazione può esserci di vantaggio, visto che avremo bisogno di tutti i giocatori, anche quelli che non giocano sempre”. Quando gli ricordano le parole di Baldini, che lo ha definito un allenatore “top”, lui professa modestia: “Io ho fiducia nel mio lavoro, sennò non sarei qui, vivevo molto bene a ... Non ho necessità che mi considerino 'top' o 'tap', per me fa lo stesso. So che tipo di allenatore sono, lo vedo ogni giorno con il gruppo e con lo staff tecnico. Questo è un gioco di risultati, i risultati lo diranno”. E sarà il risultato di domani ad aiutare a capire dove questa Roma intende arrivare.