La penna degli Altri 08/10/2011 12:34

DiBenedetto, tour a Londra: "Voglio uno stadio all'inglese"

Prima una visita allo stadio del Chelsea, lo Stamford Bridge, poi all’Emirates Stadium dell’. In compagnia di mister Tom, gli inseparabili Mark Pannes e Sean Barror, i due manager statunitensi del Raptor Fund di Pallotta, che si stanno occupando della rivalorizzazione dell’Olimpico (insieme al Coni) e della nascita del nuovo impianto, che sarà molto simile, nelle intenzioni, alle realtà inglesi.

Al tour londinese hanno infatti partecipato due architetti dello studio Populous (Lee e Meis), uno dei quali ha contribuito alla realizzazione proprio dell’Emirates. Due dei migliori, perché «se gli altri giocano a scacchi, loro giocano a dama», fa sapere attraverso proprio Pannes. «Punto a costruire lo stadio in 3-5 anni», la convinzione di DiBenedetto, intenzionato a regalare ai romanisti una struttura moderna, di 50mila posti, senza barriere, finanziato da sponsor internazionali e da investitori che vorranno prendere parte alla realizzazione del progetto.

 La zona più accreditata per la costruzione continua a essere quella di , mentre l’imprenditoria romana si sta muovendo avendo fiutato la possibilità di un affare. I tifosi sognano il loro nuovo stadio, mentre, a Trigoria, Luis Enrique prepara il suo primo derby romano. Resta apprensione per le condizioni di (martedì nuovo consulto) mentre recupera Stekelenburg, uno dei tanti, di questa nuova Roma, alla sua prima contro la Lazio. Vedi Heinze. «Spero di vincere, è ovvio, e per farlo sarà necessario restare uniti. Non sono mai stato cercato dalla Lazio, io ho voluto a tutti i costi solo la Roma».