La penna degli Altri 07/10/2011 09:38

DiBenedetto che gaffe «Il derby? Una guerra civile»

In campo Ovviamente il paragone-derby con la guerra civile si prende il titolo, ma il DiBenedetto-pensiero, al primo banco di prova internazionale e nel giorno in cui la Consob dà il sospirato ok all'Opa che scatterà il 13 ottobre, regala altre chicche. Ispirate dal solito filo conduttore: «Il nostro obiettivo è aumentare i ricavi del club, in cinque anni contiamo di raddoppiarli. Ma la condizione per raggiungere questo traguardo — dice a chiare lettere — è alzare la competitività della squadra. Innanzitutto, riportarla in ». E le prime mosse sono andate proprio in questa direzione. «Abbiamo scelto gli uomini migliori: Baldini è un grande manager e uno scopritore di talenti. La campagna acquisti è stata molto soddisfacente e Luis Enrique un ironman con un'idea di calcio eccitante. Dopo qualche iniziale difficoltà, in cui abbiamo difeso l'allenatore con tutte le forze, la Roma sta dimostrando che con la cultura del lavoro si può vincere. Sono stupito che la squadra stia già giocando così bene, ma del resto tutti i calciatori si applicano tantissimo, in particolare dà l'esempio. Mi dicono che è sempre l'ultimo a lasciare Trigoria».

Altro che pigro... «Non è tempo di pensare ad una sua carriera da dirigente: per noi è fondamentale, darà ancora tanto sul campo». Stadio e dintorni E la Roma americana, dove l'avranno portata DiBenedetto e i suoi soci tra qualche anno? Probabilmente in una nuova casa. «Questo club ha enormi potenzialità, ma l'eredità che abbiamo ricevuto per ora non ci ha permesso di discostarci troppo dal bilancio. Lo stadio nuovo è la nostra priorità — ribadisce —. Se riuscissimo a inaugurarlo entro 3-5 anni sarei molto soddisfatto». La politica e la à si sono messe a disposizione del progetto-Roma: legge sugli stadi sbloccata e aree che spuntano come funghi. , nel quadrante Sud, resta in pole — il proprietario, Gaetano Papalia, assicura: «C'è un accordo per venderla subito a Luca , che può costruirci lo , a patto che il trotto abbia il suo nuovo impianto al Pescaccio» — ma alle brutte anche il sindaco Alemanno metterà a disposizione un paio di aree pubbliche. Troppa grazia, Lotito si arrabbierà.