La penna degli Altri 24/10/2011 10:05

De Rossi: «Vittoria scaccia-derby»

Verso il rinnovo La Roma, con la vittoria di ieri, si è rilanciata, nel gruppo delle primissime. «Non stare lì dopo 7 gare sarebbe stato gravissimo, nonostante la rivoluzione e i cambiamenti — continua — José Angel? L'ho ripreso, ma poi sono andato ad abbracciarlo. Mi dispiace quando mi arrabbio con i più giovani. Secondo me lui come terzino sinistro può diventare un fuoriclasse, con un pizzico di scaltrezza e cattiveria in fase difensiva». Parole da capitano, proprio come lo spirito. Ed allora il contratto non dovrebbe essere un problema. «Ha già detto tutto , non è cambiato nulla». Vero. Ma per ribadire il concetto, ieri ci è tornato su. «Daniele vuole giocare tutta la vita a Roma, la percentuale che il rinnovo si faccia è altissima — ha detto il direttore sportivo giallorosso —. E anche noi vogliamo tenerlo con noi, troveremo sicuramente un accordo».

Stella argentina Un accordo per il futuro, quello stesso futuro che ha cominciato a scrivere ieri Erik Lamela, il gioiellino argentino che si è presentato all'Olimpico con quel sinistro magico a giro. «Bello no? Ma io so che Erik sa fare anche molto di meglio», ha detto ieri papà José, felice all'Olimpico per la prodezza del figlio. A confermarlo, anche le parole dello stesso :
«Mi sembra bravo, ha tirato quella pigna, come si dice a Roma, da giocatore esperto». E lui? Erik ha parlato a metà partita «Sono molto contento di come sta giocato la squadra, dobbiamo continuare così», per poi dedicarsi a : «Felice per l'esordio e per la vittoria». Alla fine, invece, è proprio Luis Enrique ad usare le parole migliori: «Erik è un giocatore speciale, ha grande qualità, sa fare cose che altri non fanno. Ma ha soli 19 anni, deve ancora migliorare tantissimo. Ha l'atteggiamento e la voglia per farlo e questo è importante».

Felicità Ad esserne felice, però, è soprattutto , che Lamela l'ha portato in Italia. «Ma no, è un colpo della Roma — dice il d.s. giallorosso, che ieri ha dato il benvenuto all'Olimpico a Franco Baldini e oggi aspetta DiBenedetto — Ma è giovane, ha ancora tanto da lavorare, soprattutto sotto il profilo del ritmo. Deve ancora capire bene i movimenti, si è allenato poco con la squadra. Paragoni con Pastore? No, mi sono diversi. Javier ha un calcio tutto suo, Erik è più pragmatico». Con lui, però, ieri i tifosi della Roma hanno cominciato a sognare. E forse, anche lo stesso : «La ? Ci credo, certo che ci credo. Anche se di che pasta siamo lo sapremo solo dopo queste due partite con e Milan».