La penna degli Altri 12/10/2011 11:55

Da Costa: "Reja? Spero continui così"

 
Cosa ha rappresentato l’esperienza nella Roma per lei?
 
La Roma è la prima società italiana con cui ho giocato, è anche per questo motivo che sono rimasto particolarmente attaccato ai colori giallorossi. Ce l’ho nel cuore. Nella capitale ho attraversato un periodo molto bello e importante della mia vita, non solo della mia carriera.
 
I derby: come li viveva?
 
Il derby è una partita particolare perché c’è grande rivalità e sfottò tra i tifosi. Quello di Roma, poi, è molto sentito e pieno di significati. Quando si parla di stracittadine si dice che in genere la squadra che sta meglio è quella che perde. Un po’ è vero e se succede è perché la favorita pecca un po’ di presunzione. Ai miei tempi comunque non si litigava come lo si fa ora, non c’era molta violenza. I tifosi, la settimana che precedeva della gara, si limitavano a dirti: «Forza Roma» nei bar e a suonarti la carica.Poi c’erano le prese in giro del post-partita... Quello sì.
 
La Lazio ha ancora l’incubo dei suoi gol...
 
Capita che contro una determinata squadra si segni sempre. E la mia fortuna era quella di segnare proprio contro la Lazio. Il ricordo più bello? I derby sono tutti belli e indimenticabili, è difficile scegliere e fare distinzioni.
 
Il della Lazio di quei tempi, Lovati, non dovrebbe avere bei ricordi di lei...
 
Era il mio rivale, ovviamente. La competizione però iniziava e finiva dentro al campo, perché non c’era assolutamente inimicizia tra di noi.
 
Quali differenze tra ieri e oggi?
 
Un tempo le partite erano diverse, c’era meno atletismo, oggi si corre di più. Prima avevi un marcatore fisso e se ti liberavi andavi in porta, ora non è così, si parla di moduli fino allo sfinimento e si dà grande importanza all’aspetto tattico.
 
Che cosa si aspetta dalla partita di domenica sera?
 
L’allenatore della Lazio, Reja, non ha mai vinto contro la Roma: speriamo che continui su questa scia! Battute a parte, i biancocelesti hanno un buon allenatore e una buona squadra, e sono bravi soprattutto in attacco. La difesa, però, a mio avviso è molto vulnerabile. Se non dovesse giocare sarebbe un peccato, lui a mio avviso rappresenta il 50% della squadra di Luis Enrique. Sarebbe un grande valore in meno per la Roma, una pedina fondamentale. Credo però che i giallorossi possano vincere. La squadra di Reja in difesa non è irresistibile e picchia molto. Peccato manchi , ripeto. Un giocatore che non ha paura di nessuno, e da buon trascinatore avrebbe provato a metterli in grossa difficoltà.
 
Che cosa ne pensa di Luis Enrique e della sua nuova Roma?
 
Luis Enrique? Ha poca esperienza, soprattutto nel campionato italiano, dove ha esordito soltanto ora. Il campionato spagnolo è diverso, si corre di più. Il tecnico ha a disposizione una squadra totalmente nuova e composta perlopiù da giovani. Credo però che abbia tutte le carte in regola per fare bene. Dovrà lavorare molto sul gruppo, perché è col collettivo che si vince. Se riuscirà a motivare i giovani e fare leva sul loro carattere otterrà grandi risultati.