La penna degli Altri 20/10/2011 11:26

Brosco, romanista a Zemanlandia

Per l’ex centrale della Primavera l’approdo alla corte del boemo è stata una sorta di rivoluzione copernicana: «Diciamo che prima ero abituato a giocare in un altro modo. Zeman vuole che noi difensori stiamo sempre molto alti per lasciare in fuirigioco gli attaccanti: quando funziona tutto ok, il rischio è il contropiede. A volte stiamo talmente avanzati che lasciamo dietro pure i due di centrocampo. Però adesso che mi ci sono abituato va molto meglio: alla fine è un tipo di gioco utile, corri meno ma corri bene». L’impatto con Zemanlandia per Riccardo è stato più soft rispetto ai compagni, visto che si è aggregato alla squadra dopo il ritiro: «Quando sono arrivato, ho fatto un mini richiamo che è stato duro ma tollerabile, i compagni mi hanno raccontato che il ritiro è stato durissimo. Anche adesso l’allenamento conta tantissimo: se il mister vede che non ti impegni in settimana, è capace che ti manda in tribuna anche se le hai giocate tutte».

Brosco però dev’essersi allenato piuttosto bene, visto che ha giocato otto partite su dieci, tutte dal primo minuto: «Sì, finora è andata bene. Stiamo dimostrando che anche una squadra giovane può giocarsela con tutte in Serie B e stare in alto. C’è da dire che adesso corriamo anche più di tutti gli altri, speriamo di continuare così». Si aspetta molto da questa stagione Riccardo, a caccia di riscatto dopo sei mesi passati in tribuna a Trieste: «Fino a gennaio ho giocato, poi è arrivato un allenatore che non mi vedeva e preferiva puntare sui più esperti. Ma tanto siamo retrocessi lo stesso». Il finale di stagione amaro, però, è stato niente in confronto alla sorpresa che gli ha riservato la risoluzione della comproprietà: la Triestina l’ha riscattato per cinquecento euro e dopo otto anni Brosco si è ritrovato a non essere più un giocatore giallorosso: «Non me l’aspettavo proprio, è stata una bella batosta - racconta - . Alla fine io in Serie B avevo fatto il mio, sapevo che la Roma aveva riscattato chi non aveva giocato, pensavo sarei tornato alla base. Anzi, sognavo perfino di andare in ritiro con la prima squadra e di essere girato in prestito soltanto dopo. All’inizio ci sono stato male, ma adesso è proprio il pensiero della Roma a darmi una carica in più».

Se tutto tutto andrà come spera, a fine stagione il Parma - proprietario del suo cartellino - potrebbe decidere di riportarlo alla base e a quel punto si aprirebbero altri scenari per lui. Si vedrà. Intanto continua a tifare Roma a distanza: «La fede mica si cancella. Il derby l’ho visto in ritiro con il prima della trasferta di Brescia insieme a Danilo Soddimo, romano anche lui. L’altro romanista dello spogliatoio è Sansovini (che con la Primavera della Roma ha sfiorato lo scudetto contro l’Atalanta di Pelizzoli nel ’98, ndr), ma stava con la famiglia. Perdere al 90’ fa proprio male male...»