La penna degli Altri 01/10/2011 12:03
Aquilani: "Milan sei il mio paradiso"

Benvenuto a Milanello...
A«Grazie, qui mi sembra di essere in Paradiso ».
Addirittura?
«Milanello è un po il paradiso calcistico italiano. Ci sono i presupposti per stare bene, per vivere bene».
Come mai?
«Perché ti fanno giocare, questo è il posto ideale per giocare al calcio».
Aquilani ha chiesto un parere a qualcuno prima di indossare la maglia rossonera?
«No, ma tutti i giocatori che sono stati nel Milan ne hanno parlato sempre molto bene anche se non sono stati fortunati a livello personale. Evidentemente cè un valido motivo...».
Questanno, quindi, vedremo il vero Aquilani?
«Ogni anno mi viene fatta questa domanda... Io non mi pongo degli obiettivi precisi, cerco di fare il mio».
Quindi?
«Quindi voglio diventare un giocatore importante per il Milan».
Dimenticata la Roma?
«Non è stata una tragedia: avevano bisogno di vendermi e io ho avuto unopportunità importante ».
La romanità?
«Io sono e resto romano, legato alla mia città e alla mia società. Su questo non ci sono dubbi ».
Aquilani, qui al Milan ha subito detto «non sono Pirlo!».
«Esatto: io e Andrea ci siamo scambiati le squadre, ma si è trattato di una semplice coincidenza».
Curiosa come coincidenza...
«....Ma assolutamente casuale... Infatti quando io ero ancora alla Juventus si diceva che Pirlo non sarebbe rimasto al Milan».
Quindi...
«Ognuno di noi due ha preso la sua strada. Non siamo stati al centro di uno scambio».
Via dalla Roma due stagioni nella penombra di Liverpool e Torino.
«La mia carriera stava attraversando un momento delicato. Sono andato a Liverpool convinto che fosse la scelta giusta. Poi, andato via Benitez, i miei progetti non si sono più realizzati».
Perché Benitez ha fallito allInter?
«Perché sono mancati i risultati, ma si tratta di un ottimo allenatore».
Cosa le è restato dellesperienza di Liverpool?
«Un ricordo e sensazioni importanti. Mi piaceva da sempre il calcio inglese, la passione e le abitudini, calcisticamente mi sono trovato molto bene».
Cosa non è piaciuto ad Aquilani di Liverpool?
«Purtroppo ho giocato poco, il tempo era spesso brutto, ambientarmi è stato difficile perché lì si vive in modo diverso».
Tutto sommato...
«... E andata bene, ho imparato anche una lingua importante. Il mio bilancio è stato positivo ».
E la Juve?
«A Torino ho ancora parecchi amici. Ringrazio la società perché mi ha dato la possibilità di giocare con continuità, di tornare in Nazionale e di essere di nuovo fisicamente integro ».
Un dettaglio da non sottovalutare...
«Che io non lo fossi ha rappresentato unetichetta che mi è stata affibbiata negli anni della Roma dove ho accusato due-tre infortuni di seguito come accade al 95% dei calciatori in genere. Mi è servito il tempo necessario per guarire».
Adesso come sta Aquilani?
«Bene, ma è già da tempo che sono in queste condizioni».
Eppure qui al Milan non si sono fidati. Per il riscatto ci vogliono almeno 25 presenze.
«No, questa clausola non mi ha dato fastidio. Mi è stata offerta questa opportunità e lho accettata».
Ma non le pesa sentirsi sotto esame?
«No, quello che mi è stato prospettato non è da considerare una mancanza di fiducia».
La scorsa estate è stata ricca di colpi di scena.
«Il Liverpool aveva richiesto 16 milioni di euro per il riscatto alla Juventus che non voleva spendere questa cifra».
Aquilani se fosse stato possibile sarebbe tornato volentieri alla Juventus?
«Ho dei bei ricordi perché eravamo un bel gruppo e sono stato bene».
Il Milan quando è arrivato?
«Due giorni prima della conclusione dellaffare. Io ero a Liverpool, la Juventus ha tentato un riavvicinamento, ma non cè stato niente di concreto».
Aquilani ci ha rimesso del suo per convincere il club di via Turati.
«Il Liverpool voleva tanti soldi anche dal Milan, la situazione era difficile ma ho fatto di tutto per risolverla nel migliore dei modi».
Che cosa ha fatto scattare loperazione-Milan?
«Sapevo che se avessi voluto tornare a giocarenza, re in Italia avrei dovuto fare un sacrificio».
Ne valeva la pena?
«Certo, il Milan mi ha dato unopportunità importante e mi sono ridotto lingaggio mantenendo invariata la scadenza (30 giugno 2014) del mio contratto».
Cosa ha impressionato Aquilani qui al Milan?
«Thiago Silva: lo conoscevo meno rispetto ad altri giocatori e mi ha conquistato. E fortissimo ».
Ibra?
«Non dovevo certo scoprirlo io. Secondo me è lunico attaccante che in Italia fa la differenza, può vincere le partite da solo».
Meglio Ibra o Torres?
«Sono due attaccanti diversi. Fernando è stato sfortunato, ma se sta bene è uno dei migliori in circolazione».
A Milano dinverno il sole è... malato, non scalda...
«Dopo essere stato a Liverpool e Torino, va tutto bene...».
Rimpianti, patimenti, pentimenti?
«No, sono molto soddisfatto delle scelte che ho fatto».