La penna degli Altri 01/09/2011 10:27
Vai Roma «Luis Enrique adesso ha mille scelte in più»
Rinfrescata Partiamo da una considerazione: non era facile, perché la gestione Sensi aveva lasciato in eredità tanti problemi. Compresa una squadra oramai stagionata, da svecchiare. Da questo punto di vista, la Roma ci è riuscita in pieno, se si tiene conto che l'età media della rosa si è abbassata di quasi quattro anni (passando da 30,4 a 26,8 anni di media). E non era facile anche perché l'eliminazione dall'Europa League ha creato un danno di immagine che si è sentito, soprattutto nell'andare a convincere i giocatori. Ma Sabatini ha lavorato bene, portando a Roma talenti giovani e di qualità. «Il progetto è questo, basato su giovani di prospettiva», ha detto ieri l'a.d. Claudio Fenucci.
Sicurezze Tra i giocatori destinati a lasciare il segno, c'è sicuramente Maarten Stekelenburg. Perché se tanto mi dà tanto, avere un portiere in grado di dare sicurezza a tutta la squadra è già un bel passo avanti. Certo, considerando le due partite di Europa League contro lo Slovan, c'è da considerare quanto meno che il numero uno olandese non è fortunatissimo (due tiri, due gol), ma sulle sue qualità non si discute. Basti pensare a quanto fatto al Mondiale 2010, quando arrivò ad un soffio dal tetto del mondo. Altro colpo, però, è anche Miralem Pjanic, giocatore di grandissima qualità tecnica, capace di sapersi inserire e di andare anche senza palla. «Un ottimo acquisto commenta a Roma Channel Alessio Scarchilli, ex centrocampista giallorosso Sono stati fatti innesti importanti, mirati. Ora Luis Enrique ha diverse opzioni in più ruoli, potrà scegliere. E si creerà quella sana rivalità per i posti da titolari».
Scommesse Tra i giocatori che possono diventare dei crac, Erik Lamela è sicuramente quello più atteso. Probabilmente non lo si vedrà neanche con il Cagliari, troppo presto. Ma è un giocatore che se riuscirà a trovare il ritmo presto, potrà dare grandi soddisfazioni ai giallorossi. Proprio come Bojan, che ha fatto vedere ottime cose nel precampionato, ma che nelle prima due partite vere (quelle con lo Slovan) si è clamorosamente sgonfiato. Ci può stare, va rivisto. Sono due scommesse importanti: vincerle significherebbe lanciare in orbita la Roma.
Da capire I punti interrogativi, finora, girano intorno ad Osvaldo e Gago. Il primo perché in Italia non ha lasciato un bel ricordo (anche se in Spagna sembra migliorato sotto ogni punto di vista) e perché è stato pagato così tanto, che se non ripagherà le attese sarà un flop. I primi allenamenti, però, ci parlano di un Osvaldo in grandissimo spolvero, tra le altre cose già a suo agio con il gruppo. Gago, invece, arriva tra un po' di scetticismo e non è un caso che la trattativa sia stata tirata fino in fondo. Non convinceva, insomma, soprattutto perché considerato un vice-De Rossi e per la sua scarsa propensione al dinamismo. «Il biglietto da visita, il Real Madrid, è però di quelli importanti fa notare Scarchilli Spero che sfrutti questa nuova opportunità per imporsi davvero».
Buchi Ma dov'è che la Roma non sembra all'altezza? Considerando che ora in attacco e a centrocampo ci sono moltissime opzioni (anche se spesso si trattata di adattamenti, con giocatori che saranno costretti a giocare non nel loro ruolo naturale), la mancanza nel mercato giallorosso è stata non intervenire sugli esterni difensivi. A sinistra c'è il solo José Angel (che sta convincendo, ma che è comunque anche lui una scommessa), a destra verrà riportato Cassetti, con Cicinho e Rosi come naturali ricambi. Considerando la qualità degli acquisti negli altri settori del campo, un'altra roba.