La penna degli Altri 15/09/2011 10:51
Sapessi comè Capitano, a Milano

Simbolo dellInter che ha fatto scrivere Luci a San Siro a Roberto Vecchioni. Quella parte di storia rispettabile dellInter. Sabato sera la luce a San Siro sarà
quella sui tetti di Roma quandè al tramonto (cit.). Non può non sembrare fatto apposta che Francesco Totti superi nelle presenze in serie A Giacinto Facchetti
(che cominciò tutto contro di noi) con lInter al Meazza. Certe volte la storia sa essere riconoscente, certe volte anzi - sa quando deve farlo e sa ripetersi: sabato 17 settembre 2011, Francesco Totti gioca la sua 476esima partita in serie A superando Giacinto Facchetti che in serie A ne ha giocate 475 (spareggio perso contro Fulvio Bernardini a parte). La cosa più bella è che queste 951 partite le hanno giocate tutte con la stessa maglia, la Roma Totti, lInter Facchetti. Capitani. Francesco va al sedicesimo posto assoluto di questa classifica, ma ne ha soltanto tre davanti per quanto riguarda quella dei super-iper-fedelissimi, cioè di quelli che la maglia in serie A non se la sono mai tolta per cambiarsela, nemmeno per sbaglio: Giuseppe Bergomi (519) e Javier Zanetti (537) sempre con lInter, e Paolo Maldini 647 volte col Milan (e lultima contro la Roma coi fischi dei suoi tifosi perché certe volte la storia non sa essere riconoscente). Finisce qua la cronaca buona per tutti gli italiani. Ai romanisti interessa soltanto che Totti allInter sabato sera gliene faccia una decina. Punto, punto e virgola e punto esclamativo. Meglio abbondare. A San Siro è già andato oltre. Il 26 ottobre del 2005 qui contro questi Julio Cesar in porta ha realizzato il suo più gol dei 207 in campionato: palla presa nel giardinetto di Casal Palocco (allepoca abitava lì) il tempo di andare a Milano, fermarsi, girarsi, provare labbrivio, saltare noiosi ostacoli vestiti di carne e di neroblu per arrivare a fare quella cosa lì: un pallonetto che trasforma la notte in giorno, il sole nella luna in un secondo, con la palla che si ferma allequinozio e scende come lautunno dietro la schiena di quellinutile portiere. Dopo quello ne fece un altro in quella partita, riuscendo a far tornare a vincere la Roma a San Siro contro lInter dopo un paio di lustri. Benedetto. Lanno dopo ne farà altrettanti col Milan (e uno mezzorovesciando lemisfero Sud dello stadio) per realizzare la stessa cosa: violare il Meazza, salire la Scala del calcio dopo ventanni dallultima volta di un piede romanista. Altro che Armstrong: abbiamo aspettato più di vincere a Milano che di andare nello spazio. Totti a San Siro va in orbita quando gli pare.
Una volta eravamo chiamati a ribaltare un 1-4 subito in casa e lui con un paio di sputnik su punizione limpresa laveva mezza realizzata. Lultima volta di un gol da ste parti fu contro il Milan, e fu sempre da fermo (spesso le divinità si concedono tali ozi) regalandoci un 3-2 e lEuropa, sempre quel giorno delladdio
di Maldini, tipo 852 giorni fa. A Milano contro lInter che per un romanista Anni 80 sa proprio della Milano più bauscia che ci sia non segna da quando fece Delvecchio sotto la Nord nerazzurra: gli
mostrò lorecchio, cioè aveva capito in anticipo solo sul loro stupore che giocare con lInter o con la Lazio è uguale. Li zittì. Poi Rosetti (sì, Cassano caveva ragione...) sinventò lespulsione di Mexes e il pareggio di Zanetti, togliendoci lo scudetto più meritato visto sul campo dai tempi di Turone. Ci ha sbagliato pure
un paio di rigori Totti qui, uno col Milan nella più bella partita della Roma di Zeman, e uno in Supercoppa, finitò troppo alto perché non vedeva lora di dedicarlo al cielo (era appena morto Franco Sensi).
Oggi, adesso, sabato notte è tutto un altro giorno. Come ne sono passati tanti in questi pochi giorni! Soltanto una settimanella fa Totti era lescluso, il non più titolare, il problema, adesso è diventato lunico vero intoccabile dellattacco. Tutto questo non per Luis Enrique, ma per quelli che parlavano di Totti, e con le parole di Totti, mentre Totti non diceva una parola. Ne ha dette un paio laltra sera sulla Tuscolana quando è stato fra gli organizzatori di una cena che ha sorpreso quelli che in questi giorni usano il ritornello: ma i tifosi della Roma ce lavranno la pazienza che un progetto simile richiede?, perché non sanno nemmeno che tutto lo stadio ha applaudito tutta la squadra, anzi tutto il progetto persino dopo l1-2 col Cagliari. Ma queste son polemiche che non arrivano qui, qui dove non arrivano nemmeno gli Angeli. Come Facchetti. Sabato Totti sarà una partita dopo. E sarà un altro dono prezioso che lui in silenzio si porterà a casa, aspettando un giorno per poterlo raccontare innanzitutto e con calma a se stesso - come tante altre storie, tanti altre gol, tante altre magie e tutti i suoi record. Ce ne sarà ancora di tempo, ma quello di dopodomani sarà veramente un bel passaggio. Poi veramente, si sa, di luci a San Siro non ne accenderanno più.