La penna degli Altri 23/09/2011 10:06
Roma, primi fischi
Il passo indietro è evidente, cancellati in una partita i progressi mostrati sabato scorso a Milano. Poche occasioni da rete: senza gioco è dura crearne. Risultato, dunque, giusto, anche perché le chance migliori le ha avute la squadra di Sannino.Luis Enrique, stavolta, è quasi conservatore. Evita di esagerare con il turn over, rinviandolo per la gara di domenica sera con il Parma. Servirà, perché i singoli non si fanno trovare pronti e vacillano. Solo tre novità, rispetto alla gara di sabato a San Siro. Due scontate: la conferma di Lobont e il ritorno di Josè Angel. In più, Borriello. Il centravanti e il portiere per la prima volta in questa stagione partono dallinizio: così salgono a 24 i titolari diversi in queste prime cinque gare ufficiali, messaggio limpido del tecnico asturiano allo spogliatoio. Tutti coinvolti, in campo va chi lo merita, con la massima attenzione al lavoro quotidiano. A quanto pare, però, contro il Siena sono proprio i solisti a stonare, come se avessero dimenticato a Trigoria lo spartito. La Roma parte lenta e si capisce subito che non è serata. Non ha continuità e ritmo nella manovra.
Il turn over lo fa, pensando allo scontro diretto con il Lecce, il creativo Sannino che abbassa il Siena nella propria metà campo, con il classico 4-4-2 equilibrato e compatto che prevede le ripartenze sui lati di Angelo, terzino schierato da esterno di centrocampo, e Grossi. Quando i giallorossi perdono palla, dalle fasce nascono i pericoli, con Brienza e Calaiò che davanti mandano in tilt soprattutto Kjaer, abbastanza distratto nel primo tempo. Lobont è bravo con una mano sul colpo di testa di Brienza, trovato in area da Angelo, spostatosi nella circostanza a sinistra. Sul cross, salta a vuoto proprio Kjaer. Luis Enrique si accorge a metà tempo che qualcosa non va a centrocampo, dove De Rossi è spesso solo, e fa scaldare Gago che entrerà dopo lintervallo per Pizarro che non incide. Anche Pjanic, laltro intermedio, è fiacco. I terzini Perrotta e Josè Angel, per limitare i contropiede avversari, non spingono come vorrebbe lallenatore giallorosso. Ma se non accompagnano lazione, il possesso palla non è efficace. Davanti Osvaldo fa un tiretto da fuori, deviato, Borriello uno più potente, alzato sopra la traversa da Vergassola. Il gol della Roma, però, non è casuale.
Premiata lazione migliore della prima parte. Sarà lunica del match. Apertura a sinistra di De Rossi per Josè Angel che aggancia di sinistro e rientra per mettere in mezzo di destro, dove Borriello di sinistro anticipa in acrobazia Vitiello e scarica forte al centro per il tocco a porta vuota di Osvaldo al venticinquesimo. Litaloargentino, primo gol in giallorosso e primo attaccante a far centro, si mette le mani dietro le orecchie per incassare gli applausi dei nuovi tifosi. Angelo affonda un paio di volte a destra, anche se conclude male. Totti aiuta, rientrando a centrocampo, ma davanti scarseggiano le palle gol. Sannino nella ripresa cambia e fa bene. Fuori Angelo che si fa male alla fine del primo tempo. Dentro Gonzalez, da centravanti, accanto a Calaiò. Spesso le punte sono tre, con Brienza che si aggiunge ai due davanti. Gago dà un po di sostanza, ma in attacco la Roma non si vede. Solo un tiro centrale di Osvaldo dal limite respinto da Brkic e uno da fuori, di destro, di Josè Angel per la parata del portiere in due tempi. Luis Enrique dà spazio a Borini: fuori Borriello. Due minuti prima, su torre di Calaiò, Bolzoni di testa appoggia sul fondo. Il Siena, con Terzi in campo per Grossi e 3-4-3, adesso ci crede, puntando sulla fragilità, anche mentale, dei giallorossi: Del Grosso da sinistra trova Calaiò che sempre di testa appoggia al centro per il tuffo di Gonzalez. Kjaer respinge sulla linea, come a Milano su Sneijder. Perrotta si arrende: contusione alla coscia sinistra. Tocca a Cicinho. Subito dopo Lobont blocca il tiro di Rossi, appena entrato per Del Grosso. In contropiede, il diagonale di sinistro di Gonzalez a lato, prima del pari di Vitiello (unica rete del Siena in tre gare), al minuto quarantatre dopo il palo colpito da Brienza, e dei fischi dei tifosi. Il 66 per cento nel possesso palla vale solo un punto, il secondo in classifica. Niente.