La penna degli Altri 10/09/2011 10:21

Pjanic: «Non ho paura di niente»


L’ex centrocampista del Lione, classe 1990, entra nella sala di Trigoria al fianco dell’ad Claudio
: indossa la polo rossa della Roma e pantaloni lunghi chiari, abbinati a un paio di ciabatte infradito di marca. Subito un mare di foto: il bosniaco alza i pollici delle mani.

Sorride: la sua maglia numero 15 è tempestata dai flash. «Per me questa è una grandissima opportunità perché può rappresentare un salto di qualità. E posso accumulare ancora tanta esperienza. Certo, sento la pressione, ma è assolutamente positiva e normale. Sono soddisfatto e orgoglioso della scelta. Darò il meglio di me, senza timori: mi servirà del tempo ma dovrò adattarmi presto se vorrò essere un titolare. Per ora c’è la barriera della lingua», assicura accarezzandosi la barba. vede la Roma ai vertici del campionato. E non si nasconde nel pronunciare la parola scudetto. «La Roma ha una squadra super, non trovo punti deboli neppure in panchina. Oltre tutto, non penso che avere tanti giovani in rosa sia un freno, e comunque non sarà in alcun modo una scusa per la lotta allo scudetto. Non disputare le competizioni europee, poi, non sarà un problema, ma uno stimolo in più per conquistare la l’anno prossimo». E ancora. «Sono stati acquistati dei ragazzi di qualità, pur avendo già dei giocatori di esperienza, che potranno aiutare i nuovi a inserirsi. Sarà un giusto mix».

sarà una guida, per . «Lui è un giocatore straordinario. Ha vinto un Mondiale. Lo rispetto e lo stimo tantissimo», ammette. Il bosniaco vuole perfezionarsi. «Sia dal punto di vista offensivo che tattico e fisico», spiega. «Non è importante collocarsi a destra o a sinistra. Importa che io possa giocare molti palloni, fornire degli assist e segnare dei gol. Luis Enrique mi ha fatto un’ottima impressione perché sa come vuole fare giocare la squadra. Non bisogna mettergli troppa pressione addosso, però».

era soprannominato Il Pianista, in Francia, e molti sostenevano che il ragazzo ricordasse Zidane. «E’ un paragone che non trovo azzeccato. I migliori oggi sono e Cristiano Ronaldo, ma i miei modelli erano Zidane, Maradona e Riquelme», racconta. La rivalità con la Lazio, infine. «La Roma è il club più grande della à, e dobbiamo vincere entrambi i derby di campionato». In allemanento, ieri, ha battuto Stekelenburg con un cucchiaio, mentre ha vinto la sfida dei rigori. Provati Gago, e a centrocampo. Come previsto, niente ritiro stasera a Trigoria in vista del Cagliari (e di tutte le partite interne): appuntamento a Trigoria direttamente domani mattina, ore 9, poi tutti all’Olimpico.