La penna degli Altri 26/09/2011 10:55

Luis Enrique: «Il momento più atteso»

Nel finale si è preso sulle spalle la squadra. «Francesco è un calciatore diverso dagli altri, ha partecipato tantissimo al gioco. Quando lui va, tutta la squadra va bene. Lo vorremmo più vicino all'area avversaria ma non è facile. Osvaldo e sono stati bravissimi, hanno la qualità per fare questo tipo di gioco». Ora manca una vittoria in casa. «Sabato incontreremo l'Atalanta, che senza la penalizzazione sarebbe prima in classifica. Dobbiamo cercare di fare una vittoria davanti al nostro pubblico».

Dopo qualche critica, per Osvaldo è arrivato il secondo gol in quattro giorni. La porta è la stessa in cui dieci anni fa – era il 4 febbraio 2001 – una doppietta di Batistuta convinse la Roma che lo scudetto non era un sogno così impossibile. Anche l'esultanza dell'italo-argentino è la stessa del suo più illustre predecessore: una mitraglia che si fa preferire al gesto delle orecchie mostrate in tono polemico giovedì sera al pubblico dell'Olimpico. «Meritavamo questo successo. Stiamo facendo un lavoro enorme, tanto sacrificio e finora la fortuna non è stata dalla nostra parte. Dovevamo liberarci mentalmente. È una vittoria per il mister e per tutti i compagni. Noi ci crediamo e stiamo facendo tanti sacrifici in mezzo al campo. Se ci daranno tempo potremo fare belle cose. Sono stato pagato tanto? Non mi interessa quello che dice la gente, io lavoro bene e cerco di guadagnarmi il posto. I gol li dedico a mia moglie e alla mia bambina». Soddisfazione anche nelle parole di . «È una vittoria che ci rende felici, e questa è la cosa più importante perché dà fiducia a noi e ai tifosi che ci seguono».