La penna degli Altri 29/09/2011 10:17

La Roma a casa Olimpico

Perché lo stadio giallorosso, al momento, è solo quello sotto la collina di Monte Mario: il bostoniano ha capito che per averne uno di proprietà dovrà aspettare almeno 6-7 anni e allora provvederà al trasloco. Esperto e preparato sullo sviluppo commerciale di impianti sportivi, si è reso conto che oggi è più conveniente sfruttare l’Olimpico. Meglio andare sul sicuro, il vecchio prima del nuovo, anche se i Giochi del 2020, se saranno assegnati alla capitale, potrebbero dare la spinta decisiva per fare un impianto, magari con meno capienza (45.000/50.000), ma esclusivamente per il calcio (per i grandi match, si potrebbe anche chiedere ospitalità al Coni).

In 55 minuti di vertice nasce il feeling tra DiBenedetto e Petrucci. Si chiude l’equivoco nato sei mesi fa, il 28 marzo, per una frase del bostoniano, all’epoca ancora nemmeno proprietario della Roma: «All’Olimpico la partita non si vede bene». La replica del presidente del Coni fu feroce: «DiBenedetto non è partito con il piede giusto». Ieri mattina, invece, i due hanno stretto un patto che può far comodo ad entrambi. L’incontro doveva essere solo istituzionale, un quarto d’ora al massimo. Invece è durato quasi un’ora. Con l’imprenditore statunitense che, coinvolto e interessato, ha rivolto una serie di domande ai dirigenti del Coni. Petrucci, affiancato dal segretario Raffaele Pagnozzi, ha cercato di essere esauriente con l’interlocutore, messo a suo agio non solo dal colloquio, tutto in inglese, ma da una brochure a colori, anche questa in inglese, utile per conoscere nei dettagli il Parco del Foro Italico.

DiBenedetto si è informato su tutto, confrontandosi poi con chi lo ha accompagnato al Coni: l’, gli avvocati Tonucci e , la responsabile della comunicazione Turra più Camiglieri e Spicciarello che con l’Open Gate seguono la questione stadio. «Qui che cosa ci si può fare?», «Quanti spettatori può ospitare il centrale del Foro Italico?». DiBenedetto fa una raffica di domande. E vuole vedere di persona ogni angolo del parco. Nel palazzo H ammira la sala delle fiaccole e il salone d’onore, si fa fotografare con la copia della Coppa del Mondo vinta dall’Italia nell’82 e si sofferma sui tanti palloni da basket che Petrucci ha in mostra nella sua stanza. «Stabiliremo qui la nuova sede» chiarisce DiBenedetto. «E se riusciremo a trovare le strutture adeguate, sarà possibile anche fare affari», aggiunge. Gli uomini del Coni gli hanno fatto avere anche una simulazione dei possibili introiti che possono arrivare dall’area. Finito l’incontro, il bostoniano resta nel Parco del Foro Italico per altri 45 minuti. Dallo stadio dei Marmi si sposta sino alla fine di via delle Olimpiadi. Per scoprire l’ex ostello della gioventù. Lì pensa di spostare gli uffici amministrativi e organizzativi (i collaboratori di Petrucci gli hanno offerto anche altre location). La sede, insomma, sarà distaccata dai campi d’allenamento, da Trigoria. Come le big del nostro calcio: il Milan, la e l’Inter. «Faremo in fretta». Il Coni ha dato la disponibilità a partire durante le feste di Natale. I primi interventi saranno mirati a migliorare i servizi per gli spettatori (non tutti disponibili già da questa stagione): area ospitalità, car valet da 500 posti auto, ingressi dedicati per le famiglie, highlights sui tabelloni e riprese dagli spogliatoi, effetti audio e wireless per i media. In più box prefabbricati (quindi amovibili) per il merchandising e il Roma Store dell’Olimpico.

A conferma quanto il vertice sia stato costruttivo, il comunicato congiunto che è stato diffuso dopo l’incontro al Palazzo H: «Nel corso del colloquio sono state gettate le basi per un’intesa sinergica tra Coni Servizi e Roma per un più efficiente utilizzo del patrimonio sportivo e culturale dello Stadio Olimpico e del Parco del Foro Italico. Tra le ipotesi allo studio l’identificazione di aree utili per una migliore fruizione dell’evento sportivo e per il trasferimento di alcuni uffici della Roma nel complesso del Foro Italico. E’ stata delineata una serie di interventi e conseguenti attività finalizzate alla valorizzazione dell’evento con particolare attenzione alle famiglie e disabili; uno sviluppo commerciale dell’area dello Stadio (con nuove postazioni per il merchandising) un potenziamento dei servizi per i media e il miglioramento della attività di intrattenimento all’interno dell’impianto. Nelle prossime settimane saranno studiate le modalità per rendere esecutive, in tempi brevi, le iniziative condivise nell’incontro odierno e sarà costituito un team di lavoro operativo e organizzativo». sarà il trait-union tra la Roma e il Coni. La prossima settimana primo appuntamento, alla presenza dei manager Usa Pannes e Barror. Intanto, se il cda sarà allargato a 15 membri, certa anche una presenza femminile. Quota rosa nella nuova Roma.