La penna degli Altri 22/09/2011 11:27
La politica sogna
Nello specifico del progetto e delle possibili aree è entrato proprio Cochi, delegato del sindaco allo Sport: «Se viene organizzato un incontro in una sede istituzionale - le sue parole - significa che si inizia a sviluppare seriamente unidea. Manca ancora quella legge nazionale sugli stadi, è diverso tempo che la si aspetta». Riguardo alle possibili aree, Cochi si è sbilanciato: «Tor di Valle non sarebbe male. È una zona centrale, ben collegata, sarebbe bene interpellare il proprietario del terreno, Parnasi». «Thomas Di Benedetto mi è sembrata una persona determinata e con le idee chiare - ha spiegato invece il presidente dellAssemblea Capitolina, Pomarici - Sono certo che riverserà tutto il suo entusiasmo in un progetto affascinante di cui sono già state poste le basi. Per quanto riguarda lo stadio lamministrazione darà tutto lappoggio ad un iter che vedrà anche lAssemblea Capitolina protagonista; personalmente ritengo che la Roma non possa prescindere dalla realizzazione di un proprio impianto che sia in grado di coinvolgere tifosi e famiglia sette giorni su sette. Lo stadio Olimpico, al quale siamo comunque tutti affezionati, non è adatto al calcio in quanto la visibilità è assai limitata dalla pista dellatletica».
Pomarici ha anche svelato che tipo di impianto ha in mente DiBenedetto: «Vuole uno stadio che possa dare la possibilità ai tifosi di avere un rapporto diretto con levento sportivo. Io mi rifarei agli impianti inglesi o a quello della Juventus. DiBenedetto vorrebbe che ci fosse realmente il dodicesimo uomo in campo e che le squadre ospiti abbiano una sorta di paura sportiva di venire a giocare allo stadio della Roma». Oltre al Campidoglio, anche la Regione è pronta a fare la sua parte, come conferma il vice presidente Ciocchetti: «A Torino non cè stata speculazione, non è stato costruito uno stadio-cattedrale nel deserto - aggiunge Ciocchetti - Lo stadio è inserito nel tessuto urbano. A Roma deve accadere la stessa cosa. Noi, come Regione, siamo pronti a fare la nostra parte».