La penna degli Altri 02/09/2011 09:48

Fair play e recessione: niente botti

Cambiali scadute Vi ricordate i «pagherò» di un anno fa? La campagna trasferimenti del 2010 aveva introdotto l'ultima moda contabile, quella dei prestiti con diritto-obbligo di riscatto: da Ibrahimovic a Cavani, da Quagliarella a Borriello. Quelle cambiali sono scadute e hanno intaccato i budget dell'estate. Acrobazie per non appesantire troppo i bilanci e per far fronte alla crisi di liquidità. E il giochetto si è ripetuto: basti pensare a Zarate. La formula del prestito oneroso (2,7 milioni) con opzione di riscatto (15,5) è la fotografia del nuovo corso interista. Per la verità, Moratti l'ha varato da un bel po', preoccupato dalla stretta imposta da Platini. Metteteci pure il secondo trimestre poco gratificante della Saras e il quadro è completo.

Austerity Abituata a deficit annuali tra i 150 e i 200 milioni, nel 2010 l'Inter ha chiuso l'esercizio a -69 grazie alla plusvalenza di Ibra. Poi c'è stata la cessione di Balotelli (22 milioni di profitto), ed eccoci ad oggi: l'addio di Eto'o, con una decina di milioni di plusvalenza e lo stipendio monstre risparmiato, produrrà effetti molto positivi nell'esercizio 2011-12, il primo a essere sottoposto ai controlli del fair play finanziario. Il Milan — coi rubinetti chiusi dalla Fininvest, stanca di staccare assegni a copertura perdite e zavorrata dal risarcimento per il lodo Mondadori — prosegue con la politica dei parametri-zero. D'altronde, la società rossonera ha chiuso il bilancio dello scorso dicembre con una perdita di 70 milioni e il costo del lavoro che s'è mangiato l'85% del fatturato. Impossibile continuare così. E Galliani si è adattato. Anche perché, dopo il prestito gratuito di una stagione, il Milan ha dovuto iniziare a pagare il cartellino di Ibrahimovic (24 milioni) al .

Rischi In controtendenza la , che ha investito 87 milioni tra riscatti e nuove acquisizioni: in Europa solo gli sceicchi sono stati più spendaccioni. La spiegazione c'è. L'aumento di capitale dell'autunno garantirà un'iniezione di 120 milioni: un po' per ripianare il rosso di bilancio, un po' per il mercato. Per rincorrere l'eldorado della i bianconeri hanno allargato i cordoni della borsa. Come la Roma, che presenta un saldo negativo di 40 milioni. Un rischiatutto che vale la sopravvivenza nel grande calcio.