La penna degli Altri 04/09/2011 11:27

E martedi guida l’Italia all’Europeo


Ecco perché vincere contro la Slovenia sarà importantissimo. Prandelli potrebbe fare ricorso al , anche solo in parte. Ma difficilmente si priverà di Daniele, che è fondamentale con qualsiasi modulo. Sia che si giochi di rimessa, sia che si cerchi subito la profondità.
Fondamentale anche se si gioca alla . Eppure su questo aspetto il ct ha voluto evitare paragoni ingombranti. «Certe partite possono aiutare a farti capire i tuoi limiti - ha detto Prandelli nella conferenza stampa di ieri a Coverciano riferendosi al successo stentato con le Far Oer -. Troppi paragoni con il ? Finalmente ve ne accorgete. Può darsi che parlandone troppo ci si monti la testa. Gli spagnoli lavorano in un certo modo da anni, noi siamo all’inizio di un percorso e ci vediamo solo di rado. Cerchiamo la nostra, di strada. Ancora non siamo una squadra solida, è mancata la concretezza e la cattiveria. Siamo arrivati sei volte in area di rigore avversaria e ci siamo scambiati il pallone lì dentro. Quando sei lì devi tirare: noi non siamo il , in area si tira e non si scambia il pallone. Quando hai la capacità di entrare in area con facilità devi far gol, così non è stato».

L’Italia non è il , dice Prandelli. Per il momento non lo è neanche la Roma, che pure ha in mente un suo modello. La si potrebbe definire la via italiana al "barcellonismo". Ma è innegabile che a Trigoria al gioco dei campioni d’Europa ci si ispiri. Il comune denominatore tra l’Italia e la Roma? Semplice. Lui, . L’uomo che è mancato terribilmente nelle due partite degli spareggi di Europa League. Ma domenica sarà un’altra storia. Domenica Daniele tornerà in una partita ufficiale con la maglia giallorossa dopo 4 mesi e 10 giorni. Un’eternità. Ma l’attesa è finita, si ricomincia: con lui.